LA LETTERA: IO, MARITTIMO CAREMAR LICENZIATO DOPO 29 ANNI

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Mi presento, sono un marittimo Caremar, o forse è meglio dire ex dipendente Caremar. Si, ex dipendente, perché dopo la scellerata privatizzazione mi ritrovo in mezzo a una strada dopo aver prestato il mio servizio lavorativo per ben 29 anni. Per sentenza di un giudice nel 1999, dopo che stavo già lavorando in caremar dal 1986, vengo assunto definitivamente a tempo indeterminato, oggi , venendo meno a quella sentenza, il padrone decide unilateralmente di sbarcarmi per avvicendamento e quindi di licenziarmi senza giustificato motivo. Però mi dicono che se volessi un’opportunità ci sarebbe, quella di iscrivermi al collocamento della gente di mare nelle liste del turno particolare della società, tornando indietro di ben 25 anni, perché la mia prima iscrizione nei turni particolari caremar risale al 1990, proveniente dal turno generale. Io come altri colleghi facciamo parte di un gruppo di esuberi che questa nuova gestione ha creato, non vengo nei particolari della privatizzazione, nei soldi che percepiscono questi signori dalla regione per garantire un servizio di continuità territoriale con isole e per mantenere i livelli occupazionali così come ci sarebbe dovuto star scritto sul contratto di servizio espletato con la regione. In una regione già così martoriata che è la Campania, questi signori si permettono il lusso di poter licenziare padri di famiglia senza il rispetto di nessuna regola. Sono sicuro che queste poche righe, sperando che siano pubblicate, ricadranno ancora di più sulla mia persona, perché oggi si va avanti con minacce e soprusi, come è un sopruso la nuova turnistica applicata agli equipaggi delle navi e degli aliscafi, che vanno a ricadere oltre che sulla qualità di vita del personale imbarcato, anche sui livelli occupazionali e sulla sicurezza alla navigazione. Ci troviamo alle porte del Santo Natale e lascio immaginare chi legge che Natale sarà quello delle nostre famiglie, proprio per questo trascorreremo la giornata del 24 c.m., vigilia di natale, sui portelloni delle navi, bloccando le partenze e gli arrivi, anche a rischio di farci arrestare…. Ci scusiamo con l’utenza e i cittadini tutti, ma spero capirete che in gioco c’è il nostro e il vostro futuro.

Un marittimo esasperato

Di Falco Sebastiano