VENDITA DI ALCOOL AI MINORI, PARTE TASK FORCE DELLA POLIZIA

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foto vicequestore Stefania GrassoDI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Una operazione pianificata a tavolino e che proseguirà nei prossimi giorni e forse anche settimane. Gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, diretti dal vicequestore Stefania Grasso, hanno avviato una nuova fase nella guerra all’uso smodato di alcool tra giovani e giovanissimi, lanciando un giro di vite a carico dei gestori dei locali di intrattenimento, soprattutto dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni che riferivano di alcune attività che somministravano alcool su richiesta anche a dei minorenni. E così sono partiti questi controlli, iniziando da alcuni luoghi gettonati dai ragazzi che erano stati oggetto di segnalazioni. Gli agenti hanno già lanciato chiari segnali: un’attività ubicata nel centro di Ischia, infatti, è stata pesantemente multata. La sanzione amministrativa comminata al titolare dai poliziotti ammonta a circa quattrocento euro, perché lo stesso non disponeva dell’apparecchio per misurare la soglia “etilometrica” come previsto dalle vigenti norme. Una precisa disposizione normativa impone infatti degli obblighi per i titolari e/o gestori di locali che proseguono l’attività oltre la mezzanotte di ogni giorno. E  non finisce qui perché dal momento che certe operazioni vogliono avere una finalità educativa e dunque soprattutto di prevenzione piuttosto che di repressione, a partire da questa settimana i controlli saranno effettuati anche da personale in borghese che vigileranno attentamente sulle fasce d’età a cui viene consentito di bere in maniera smodata alle volte fino al punto di perdere l’assoluta contezza di sé stessi. E’ l’ora della tolleranza zero in tutto e per tutto: la polizia, ma per la verità anche i carabinieri, sono convinti che esistano soggetti che operano al di fuori della legge ed alle volte assolutamente senza scrupoli, che pur di guadagnare qualche euro in più sarebbero capaci davvero di tutto. Ed allora la reazione non può che essere una, quella di far capire loro che non è più il tempo di scherzare. Anche se la parole scherzo, in questo contesto, suona quantomeno sinistra ed inopportuna.