ISCHIA – Lettini per la prima volta vuoti ad agosto anche ad Amalfi , Sorrento, Positano, penisola sorrentina e costiera amalfitana e tutta la Campania da Salerno a Napoli compreso il Cilento e Baia Domizia . I lidi campani perdono 70 mila clienti al giorno. La crisi del settore della balneazione viene evidenziata in queste ore dal Sindacato italiano balneari (Sib), che ha appena diffuso i dati, drammatici, sul calo di presenze verificatosi a luglio. Una scure del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con l’aggravante di un deficit ancora più marcato nelle località meno “in” (costiera, Penisola sorrentina, isole etc), che contengono le perdite grazie ad un maggiore afflusso di stranieri. Nel complesso la situazione in Campania è da vero allarme economico. In regione ci sono circa 1200 stabilimenti balneari, che occupano quasi 35mila addetti. Molti di essi ora sono a rischio perché, a fronte di una media storica di presenze giornaliere complessive pari a 360 mila unità, le stesse a luglio scorso si sono fermate a 290 mila. Un calo più che significativo, e doppio rispetto alla media italiana (-10%), segno che a Napoli e dintorni la crisi produce un impatto ancora maggiore sulle rinunce operate dalle famiglie, in primis su mare e vacanze. Il tutto aggravato da ulteriori fattori negativi, come quelli meteorologici. «Quest’anno il lavoro, di fatto, è iniziato solo a partire dal mese di luglio – si osserva nella relazione del sindacato – a maggio e giugno, infatti, un po’ dappertutto le avverse condizioni atmosferiche e soprattutto le temperature quasi autunnali, ben al di sotto delle medie stagionali, hanno convinto i turisti a non andare in spiaggia. Se a questo aggiungiamo la crisi economica che in sostanza ha obbligato milioni di italiani a rinunciare alle vacanze, ecco spiegate le difficoltà del turismo balneare italiano. Speravamo che, come lo scorso anno, luglio segnasse una netta inversione di tendenza. Purtroppo non è stato così». Per il mese appena iniziato gli addetti ai lavori si aspettano almeno una minima ripresa, ma l’emergenza resta e mette a repentaglio anche le opportunità lavorative per tanti giovani, in particolare universitari, che come di consueto cercano un impiego stagionale per pagarsi gli studi. Qualche chance in più è offerta da Capri, Sorrento, Amalfi, località di elite meno sensibili alla crisi, mentre a pagare pegno sono proprio aziende e lavoratori dei lidi più a portata di tutti, tra Napoli, Litorale Domitio-Flegreo e costa Vesuviana, dove il binomio ingresso-lettino da sempre costa tra i 5 e i 15 euro.