4 lug, 19.01 – PECULATO IN REGIONE, MARTEDI AL VIA GLI INTERROGATORI DEI CONSIGLIERI

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DOMENICO-DE-SIANOISCHIA – Cominceranno martedì gli interrogatori dei consiglieri regionali indagati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto uso improprio dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari. Una indagine che vede indagati 57 rappresentanti dell’Assemblea (la quasi totalità del consiglio) e che ha portato ieri all’emissione di 53 inviti a comparire nei quali si ipotizza il reato di peculato.  Il pm Giancarlo Novelli, titolare dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, ascolterà i capigruppo mentre i consiglieri saranno interrogati dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Gli interrogatori rappresentano un momento fondamentale per l’accertamento di eventuali irregolarità: agli indagati saranno chiesti chiarimenti sull’uso delle somme percepite, che venivano corrisposte sotto la voce “funzionamento dei gruppi” e sarebbero pertanto dovute servire per scopi legati all’attività politica e istituzionale. In assenza di documentazione sulle spese sostenute, i consiglieri saranno chiamati a spiegare come é stato utilizzato il denaro. Analogo discorso anche per i consiglieri che hanno percepito i rimborsi presentando ricevute. In molti casi le spese effettuate, sulla base delle indagini svolte da un consulente della procura sulle “pezze d’appoggio” custodite dai capigruppo, appaiono assolutamente scollegate dall’attività istituzionale: cd e dvd, giornali, ma anche piante ornamentali, sigarette, una tintura di capelli, il pagamento di una rata da 91 euro della Tarsu (la tassa sui rifiuti urbani), feste, una cena da 1100 euro in un locale notturno, ecc. Sviluppi significativi negli ultimi giorni si sono avuti anche nell’ambito dell’altro filone dell’inchiesta, quello riguardante il “fondo comunicazione” messo a disposizione dei consiglieri e che nei mesi scorsi ha coinvolto diversi rappresentanti dell’assemblea accusati di truffa. a della Corte dei Conti ha disposto che il consigliere regionale del Pdl Massimo Ianniciello – che fu arrestato nel dicembre scorso per aver ottenuto rimborsi pari a 64mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti – debba risarcire il danno. La Corte ha censurato inoltre anche il comportamento del capogruppo del Pdl Fulvio Martusciello, che per regolamento doveva gestire i rimborsi ai singoli consiglieri del suo gruppo. Martusciello “era tenuto a effettuare un previa istruttoria in qualità di capogruppo consiliare, prima di trasmettere gli atti al servizio del bilancio della Regione”. Altrettanto grave è ritenuta la posizione del dirigente del settore bilancio che “nell’osservanza di una pressi del tutto ‘contra legem’ ha proceduto a liquidare le somme direttamente sul conto corrente del consigliere anziché, come previsto dalla regolamentazione regionale, agli autori delle prestazioni delle quali si chiedeva il rimborso, sull’erroneo presupposto che la somma fosse già stata pagata dal consigliere Ianniciello”. “Ma tale modalità di pagamento – scrivono i giudici contabili – non avrebbero dovute essere erogate direttamente al dott. Ianniciello”.