4MILA VISITATORI ALL’ANNO PER IL SITO ARCHEOLOGICO DELLA BAIA DI CARTAROMANA

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L’ottava campagna di scavo sul sito archeologico subacqueo di Aenaria è cominciata nel mese di aprile dalla cooperativa Ischia Barche Marina di Sant’Anna. Le operazioni di ricerca nella baia di Cartaromana continuano, l’area di visita risulta ampliata e sono stati messi in luce nuovi punti di interesse. “Tutte queste operazioni hanno contributo a ottenere ottimi risultati che si possono evincere dal fatto che nel 2013, nel periodo compreso tra aprile e ottobre è stata registrata la presenza di circa 750 visitatori, in prevalenza scolaresche ischitane. Nel medesimo arco temporale, nel 2014, sono stati registrati 2.600 visitatori, perlopiù scuole della terra ferma. Nel 2015 abbiamo avuto 3000 visitatori provenienti da tutte le parti di Italia, nel 2016 è stata raggiunta quota 4000 mentre nel 2017 il numero di 4500 visitatori. Per l’anno in corso si prevede la presenza di circa 3000/3500 visitatori, un calo dovuto all’assenza delle scuole provenienti dalla terra ferma che, probabilmente, non sentono Ischia meta sicura dopo il terremoto che ci ha colpiti lo scorso 21 agosto”. Sono questi i dati trasmessi dalla cooperativa, numeri che lasciano intendere quanto sia importante puntare su questo sito archeologico subacqueo, che rappresenta un unicum in Italia, per sviluppare il concetto di turismo culturale qui sulla nostra isola. Il sito, nei giorni scorsi, è stato oggetto d’interesse per una televisione tedesca che trasmetterà, attraverso il programma focus Europa, uno speciale tutto dedicato allo scavo sommerso e al turismo culturale. «Anno dopo anno – ha dichiarato il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino – il sito sommerso di Aenaria  sta diventando uno strumento di sviluppo economico e sociale per la nostra isola. Sono orgoglioso che Ischia diffonda la memoria di una civiltà gloriosa e millenaria».

La storia che si cela tra la posidonia è davvero affascinante, è infatti una delle poche testimonianze delle tracce lasciate dagli antichi romani qui sull’isola; si tratta di alcuni tratti dell’antico porto e, nelle aree limitrofe, inoltre sono state ritrovate testimonianze archeologiche riconducibili anche a edifici residenziali. Quella stessa baia fu abitata anche dai romani che scelsero di non stanziarsi nella vicina Lacco Ameno.Tanti furono gli avvenimenti catastrofici che si susseguirono nel corso dei secoli, uno di questi portò allo sprofondamento di 7 – 8 metri della città di Aenaria che si insabbiò. Fu poi nel 1970 che alcuni sub, osservando il fondale, notarono alcune fonderie di piombo e alcuni lingotti scoprendo che quelli su cui si trovavano, non erano scogli ma dei veri e propri muri costruiti dall’uomo rimasti intatti nei secoli nonostante l’impeto del mare. La Soprintendenza dei beni archeologici decise così, di dare a quella zona il vincolo archeologico aprendo nel 2010 gli scavi proprio grazie ad alcuni giovani della cooperativa Ischia Barche Marina di Sant’Anna. Da allora insieme con l’Archeologa Alessandra Benini è iniziata a essere più chiara la conformazione di quell’antica città sviluppata in una zona residenziale e in una portuale. Poco distante c’era poi la fonderia, i resti di una villa romana, e un tunnel a fior d’acqua, tutti hanno offerto il rinvenimento di una miriade di frammenti di ceramica oggi rinvenuti e catalogati come un vero e proprio tesoro. Pare inoltre, a seguito del ritrovamento di un altro muro a 1,5 metro di profondità, che anche un altro popolo abitò quella stessa baia, ma siamo in epoca Medioevale, e una nuova esplosione lo fece sprofondare. Dalla barca dal fondo trasparente è possibile infatti visionare all’interno dell’area archeologica i resti della banchina portuale in cassaforma, alcuni tratti di massiciata con strutture murarie e altri resti architettonici.Questi numeri hanno reso necessaria l’apertura, in via Giovanni da Procida a Ischia Ponte, di una sala multimediale dove è possibile vedere gli scavi ogni volta che si vuole! I video degli operatori sub sono proiettati infatti sui tre schermi posti tutt’intorno al visitatore che, sotto ai suoi piedi, può ammirare una ricostruzione in scala 1:10 delle murature trovate nel fondale e la ricostruzione di una sorbona così da capire il lavoro che avviene in un cantiere subacqueo.