Il Tribunale del Riesame ha revocato il divieto di dimora per Antonio e Roberto Giannini. Era stato discusso martedì mattina, intorno alle ore 13.00, il ricorso dei due, padre e figlio. Assistiti dagli avvocati Nicola Nicolella e Vito Mazzella, i Giannini erano inizialmente finiti insieme con Ivano D’Antonio nel carcere di Poggioreale per una violentissima aggressione perpetrata nei confronti di Giuseppe Mattera. Pur dopo la sollecita scarcerazione, gli indagati furono colpiti dalla misura cautelare che impediva loro di ritornare sull’isola: proprio contro tale misura la difesa dei Giannini ha inoltrato il ricorso illustrato martedì.
La strategia difensiva ha puntato a dimostrare come le esigenze cautelari siano state legate alla resistenza a pubblico ufficiale (cioè coloro che intervennero per separare gli aggressori dall’aggredito), e non all’accusa di lesioni aggravate dall’uso delle armi. L’incongruenza sta nel fatto che gli indagati non hanno alcun motivo di acredine verso gli esponenti delle forze dell’ordine intervenuti per fermare l’aggressione, dunque la misura del divieto di dimora sull’isola diventava del tutto inopportuna se ancorata a tale motivazione, come è stato fatto nell’ordinanza di applicazione emanata dal Gip. Secondo la difesa, è del tutto irrealistico pensare che, senza il divieto di dimora, gli indagati avrebbero potuto tentare di aggredire i pubblici ufficiali, quando l’obiettivo dell’aggressione, già in corso al momento del loro intervento, era esclusivamente il Mattera. Parallelamente, è altrimenti assurdo ritenere che i militari possano avere alcunché da temere dai due Giannini, padre e figlio. Inoltre per l’accusa di lesioni non vi è neppure stata la richiesta di misura cautelare da parte del pubblico ministero. L’argomentazione difensiva è passata al vaglio del Tribunale che si è riservato alcune ore per emettere il verdetto, che ha poi sancito la liberazione degli indagati dalla misura che gravava su di loro da un mese.
La Dodicesima Sezione del Riesame, collegio C, ha quindi annullato “l’ordinanza impugnata, limitatamente all’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora in tutti i Comuni dell’isola d’Ischia”, mentre ha confermato il resto del provvedimento per quanto concerne l’applicazione della misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria territorialmente competente “in ragione del luogo ove gli indagati fisseranno la propria dimora tutti i giorni nella fascia oraria dalle ore 8 alle ore 9 e dalle ore 19 alle ore 20”. L’altro indagato Ivano D’Antonio, resta invece destinatario del divieto di dimora sull’isola, in quanto il suo difensore di fiducia non ritenne di inoltrare ricorso al Riesame.