Uno dei più singolari artisti del secolo scorso, di sicuro il più grande del genere animalista. Nella monografia del settembre scorso, il professor Alfonso Panzetta aveva approfondito come nessuno prima la figura di Felice Tosalli, nelle sue sculture anche di figura, pubblicando quasi per intero la sua produzione accompagnata dai disegni preparatori. Un mondo meraviglioso da ammirare, adesso, con una nuova opera firmata ancora dal professor Panzetta per Edizioni Fioranna. Si va, dunque, alla scoperta dell’archivio personale di Tosalli dichiarato di “rilevante interesse storico” dal Ministero della Cultura e confluito così nell’Archivio di Stato di Torino: le lettere ricevute e le minute di quelle spedite, documenti di varia natura, appunti, note, componimenti, ritagli di giornale e fotografie.
Il fondo dello scultore Felice Tosalli è costituito da 2199 elementi e copre l’intero arco dell’attività dell’artista dal 1904 al 1958, anno della sua morte. Un fondo che comprende anche i documenti relativi all’organizzazione e all’allestimento della sua mostra postuma presso il Circolo degli Artisti di Torno nel 1959, e altri, raccolti dalla figlia Elisa Tosalli a integrazione del fondo originario, riguardanti l’allestimento delle rare esposizioni monografiche sino al 1992.
Il professor Alfonso Panzetta, al suo terzo lavoro su Felice Tosalli, spiega così: «Parliamo dell’archivio suo privato, personale dello scultore. Un archivio non grandissimo, perché dentro ci sono circa 400 documenti e molte immagini. Qui sono conservate importanti corrispondenze, tra cui le lettere di Casa Savoia, anche con la principessa Maria Bona di Baviera che è stata sua allieva. Tante lettere dei committenti e alcune che riferiscono anche dell’incontro con Vincenzo Gemito. Un archivio che dà lo spaccato di quasi 50 anni di cultura italiana dell’inizio del secolo scorso».
Felice Tosalli è considerato dalla critica il più grande conoscitore dell’anatomia comparata, scultore di animali compresi in modo profondamente empatico. Originale e unico, senza parallelismi, richiami o similitudini con la produzione di nessun altro scultore del genere in Europa. «Nell’archivio – continua il professor Panzetta – sono contenuti molti autografi di tanti artisti suoi contemporanei, ma soprattutto le lettere di Casa Savoia sono interessanti. Riferiscono, ad esempio, del dono di Casa Savoia a Mussolini. Tosalli, antifascista, si ritrovò ad andare a Roma suo malgrado per incontrare il Duce e in quelle lettere si evince anche il suo sentimento di antifascismo». Insomma, si va così alla scoperta dell’artista e dell’uomo Tosalli, alla ricerca delle ispirazioni e delle visioni poi tramutate in opere d’arte uniche.
Dopo il successo di “Felice Tosalli 1883-1958”, dunque, è la volta di “Felice Tosalli – L’archivio privato”, un lavoro firmato nuovamente dal professor Panzetta e ancora una volta per Edizioni Fioranna, casa editrice napoletana che vede in Anna Fiore una titolare sempre attenta al mondo dell’arte, alle sue evoluzioni ma soprattutto alla sua genesi: «Ho ritenuto molto interessante lo studio svolto dal professor Alfonso Panzetta su Felice Tosalli, che integra e completa il suo precedente sullo scultore. In questo volume – conclude Anna Fiore – ha minuziosamente catalogato tutta la documentazione prodotta e ricevuta da Tosalli durante l’intero arco della sua vita artistica: lettere, documenti vari, appunti, fotografie. Un lavoro meraviglioso e completo che siamo felici e orgogliosi di poter pubblicare».