ISCHIA – Resta ancora bloccata l’erogazione dei modelli ISEE da parte dei Caf dell’isola a causa del mancato accordo tra l’Inps e i Centri di assistenza fiscale italiani a seguito dell’entrata in vigore delle nuove procedure per il calcolo dell’ISEE. Dallo scorso 2 gennaio, infatti, sono state ufficialmente attivate le nuove, e tanto discusse, procedure per il calcolo del modello ISEE introdotte dal governo Renzi, le quali prevedono che i cittadini, con l’ausilio dei Caf redigano la Dichiarazione Sostitutiva Unica, in base alla quale, poi, l’Inps potrà calcolare l’ISEE definitivo che i Caf consegneranno alle famiglie. Nuove procedure e nuove regole quindi, che allo stesso tempo comportano nuove responsabilità per i Caf che, ogni anno, si occupano dell’erogazione del 90% dei modelli ISEE in tutta Italia. Il mancato raggiungimento della convenzione tra Inps e Caf, scaduta lo scorso 31 dicembre, infatti, sarebbe causato da un problema di tipo economico esposto della Consulta dei Centri di Assistenza Fiscale che, per le maggiori difficoltà burocratiche e l’aumento delle responsabilità legate alle procedure appena introdotte, ha chiesto all’ Inps un aumento del 50% per la compilazione delle nuove pratiche (15 euro a pratica contro i 10/11 euro dello scorso anno), richiesta che, per il momento, non è stata accolta dall’Inps, causando la paralizzazione del sistema. «I programmi sono bloccati – ha spiegato una dipendente del Caf Coldiretti di Ischia – al momento non è possibile procedere ad alcuna erogazione e temo che i tempi saranno ancora lunghi. Questo però non è un periodo di boom e le richieste sono sporadiche, di solito l’affluenza è maggiore quando ci sono richieste da parte dell’Asl o del Comune e a settembre a cavallo delle iscrizioni universitarie. Sicuramente però, per le nuove procedure legate alla compilazione dell’ISEE, servirebbe un corso perché le procedure non sono ancora chiare. Intanto noi aspettiamo direttive da Roma». Secondo Valeriano Canepari, presidente della Consulta dei Caf, il documento sarebbe già pronto e mancherebbe solo il via libera dell’Inps, da parte della quale non ci sono stati segnali fin ora, forse a causa dei cambiamenti che hanno coinvolto i suoi vertici. La cosa certa, per ora, è che se la diatriba non si risolverà in fretta saranno i cittadini a pagarne le conseguenze peggiori. L’indicatore ISEE, infatti, garantisce alle famiglie importanti agevolazioni fiscali erogate in base al reddito che viene stabilito proprio dal modello in questione. Parliamo di agevolazioni sulle tasse universitarie, asili nido, affitti, bollette e quant’altro, che si rivelano indispensabili per molti nuclei familiari. Altra questione da risolvere, poi, è quella delle fasce di reddito che permetteranno di accedere alle agevolazioni, in quanto, pare che il nuovo modello ISEE, a parità di situazione economica, avrà un valore più alto rispetto a quello precedente. Se così fosse si renderebbe necessario un adeguamento verso l’alto delle fasce di reddito per non rischiare che un numero cospicuo di cittadini venga tagliato fuori. Secondo le stime dei Caf, infatti, con le attuali modifiche apportate al modello ISEE si assisterebbe ad una riduzione del 20% dei beneficiari, che numericamente ammonterebbero a 1,2 milioni di persone.