ATTACCO ALLA “LIBERTA'”, IL CASO TROTTA-AMBROSINO FINISCE IN PROCURA

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PROCIDA – Alla fine è arrivato l’epilogo più scontato e se vogliamo sotto certi aspetti surreale di una vicenda incredibile, sulla quale l’impressione è sempre più che all’interno del palazzo municipale di Procida si stiano incartando da soli finendo inevitabilmente nel pallone. L’atteggiamento del duo composto dal sindaco Dino Ambrosino e dal comandante dei vigili urbani Giuseppe Trotta – l’uomo dai proclami facili sui social network, per intenderci – ha di fatto indotto un’organizzazione sindacale a rivolgersi alla Procura della Repubblica per denunciare un comportamento antisindacale e decisamente “ostracistico” quale sarebbe quello perpetrato nei confronti del povero Intartaglia, colpevole soltanto di aver redatto una nota nella quale sottolineava che non poteva un dipendente comunale (Antonio Barone) firmare una serie di determine. La nota denuncia, indirizzata alla Procura della Repubblica ma anche al Prefetto di Napoli, ai carabinieri della locale stazione, al comandante della P.M. ed al primo cittadino è firmata dal responsabile provinciale del DICCAP (Dipartimento Autonomie Locali e Polizie Locali) ed ha un oggetto inequivocabile: “Denuncia condotta antisindacale e violazione del diritto di libera espressione per le organizzazioni sindacali (art. 1 L. 300/1970)”.

Insomma, una frittata di quelle memorabili, che nasce tra l’altro da un controsenso di quelli meravigliosi e clamorosi. Nei giorni scorsi, infatti, quando arrivò la prima nota di Vincenzo Intartaglia relativa alle determine firmate da Barone, lo stesso Trotta sul suo profilo Facebook pubblicò un post nel quale sosteneva che il vigile urbano avesse ragione e Dino Ambrosino torto. Poi, come per magia, quel post venne rimosso anche se qualcuno aveva effettuato lo stamp e magicamente lo fece riapparire il giorno dopo, suscitando l’ira funesta del comandante della polizia locale. Poi è entrato in gioco il primo cittadino che ha deciso di fare lo “sceriffo” chiedendo proprio a Giuseppe Trotta di punire il sindacalista Intartaglia. Con il primo che ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del secondo dopo che invece gli aveva dato pubblicamente ragione. Per la serie, succede soltanto a Procida. Peccato solo che il tanto solerte Dino Ambrosino non abbia pensato di fare altrettanto anche col suo comandante, che in una piazza virtuale ma pubblica come quella dei social spara a zero contro tutti, finanche contro i carabinieri. Per adesso il caso finisce in Procura ma l’impressione è che a furia di voler fare la guerra al mondo, in quel palazzo municipale presto ne vedremo ben altre…