Non serve neppure un fischio, a volte basta mettersi fuori in terrazza o sul balcone ad aspettare, altre volte basta sussurrare agitando una mano: “Vieni, vieni qua!”. Bisogna farlo rigorosamente quando è quasi buio. Così il “Bubo bubo” dispiega le sue maestose ali volando senza paura per avvicinarsi ai suoi nuovi amici umani. Così tutte le sere da settimane un bellissimo esemplare che a ben vedere sembrerebbe di gufo reale, alberga tra gli abitanti della Valle del Cotto, tra Piazza Bagni e il Sassolo a Casamicciola Terme. In molti hanno potuto dargli da mangiare, persino tenerlo vicino mentre placido se ne resta appollaiato sulla ringhiera del balcone. Da giorni il rapace, tra lo stupore e la meraviglia di chi ha il privilegio di incontrarlo, si aggira nelle ore prima dell’alba e dopo il tramonto tra l’abitato e le valli della cittadina lasciando incantati per la sua inconsueta familiarità con i luoghi e la gente. Il gufo reale, infatti, è un rapace diffuso dall’Europa all’Asia centrale, fino all’Africa settentrionale. Nel nostro paese però, alcuni fattori la rendono una specie vulnerabile soprattutto per la presenza umana. Una vulnerabilità che a quanto pare, almeno sin ora, non sembra far temere il nostro “Bubo bubo” di Casamicciola. L’esemplare avvistato ed avvicinato da molti cittadini sembrerebbe avere tutte le caratteristiche del rapace della famiglia degli strigidi presente in quasi tutte le regioni del nostro paese. Di certo, però, non è comune vederlo e la cosa sta destando curiosità e stupore al punto da divenire quasi un appuntamento fisso in queste sere inconsuete di ottobre. Un amico a cui in tanti si sono affezionati e che forse rappresenta una inconsapevole attrazione. Si tratta pur sempre del gufo più grande del mondo! Occhi arancioni e rotondi, a prima vista possono fargli assumere un aspetto quasi inquietante con il suo sguardo fisso e penetrante, ma che invece a Casamicciola sta diventando l’amico del crepuscolo. Si tratta di una specie prevalentemente crepuscolare che caccia nei pressi del nido durante gli orari dell’alba e del tramonto. La maggior parte delle ore del giorno le trascorre invece all’interno del suo riparo, che può essere formato in una fessura nella roccia, ma anche nel tronco di un albero. Per comprendere la rarità ed il valore di questa presenza basti sapere che il gufo reale, come spiegano gli esperti, è il più grande rapace notturno esistente e può raggiungere i 65 centimetri di lunghezza, i 4 chili di peso e quasi i 2 metri di apertura alare. Dunque, si immagini l’emozione e l’incredulità nel potergli stare accanto, toccarlo e persino nutrirlo. Stando ben attenti ovviamente, come ha fatto la signora Lucia di via Sassolo sopra a valle del Cotto nella zona alta del paese. La donna racconta sulla sua pagina fb ha nutrito il “ Bubo bubo” riuscendo anche a fotografarlo. « Ogni sera ci fa visita è carinissimo, gli ho dato da mangiare. Peccato non aver fatto la foto quando ha preso il cibo dal piatto che tenevo in mano ed è poi volato per mangiare ». La donna, infine, lo ha immortalato fermo sulle inferriate di casa. Idem per gli inquilini, gli sfollati della alluvione che alloggiano in Piazza Bagni con cui ha, a quanto pare, un feeling particolare e con cui si è fatto riprendere mentre risponde al richiamo dell’amico umano. Anche qui immortalato in immagini e video. Con i suoi caratteristi ciuffi auricolari, molto evidenti e il suo piumaggio, cattura tutti, quasi ipnotizzando l’attenzione di grandi e piccini con quella sua testa e la gola che è in grado di ruotarla fino a 270 gradi. Così, ieri ha attratto ed intrattenuto gli ospiti e gli sfollati dell’alluvione ancora alloggiati presso l’hotel Miramonte e Mare all’ingresso del viale Paradisiello. I gufi reali sono animali dalle abitudini sedentarie e per molti periodi dell’anno sono solitari. Inoltre, egli e non ha predatori naturali e i rischi che incontra sono soprattutto causati dall’uomo. A ben vedere dunque si è perfettamente adattato agli abitanti della cittadina isolana. Anche se a livello globale non è considerato una specie a rischio di estinzione, la sua è una presenza che va preservata.