CACCIATORE ASSOLTO, IL TAR GLI RESTITUISCE IL PORTO D’ARMI NEGATO DAL PREFETTO

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La sezione quinta del Tar ha confermato le ragioni del signor Ivan Matarese, un cacciatore che era stato denunciato per rapina e altri reati dalle guardie venatorie della Lipu, Antonio Maresca e Davide Zeccolella.  In  seguito alla denuncia sporta nei suoi confronti, Matarese affrontò il processo incardinato presso la nona sezione, collegio c, del Tribunale di Napoli. Difeso dall’avvocato Nicola Lauro, il giovane cacciatore fu assolto dal Tribunale, “per non aver commesso il fatto”. Forte dell’assoluzione ottenuta, Matarese chiese il rinnovo del porto d’armi per il suo fucile: il permesso gli era stato infatti a suo tempo revocato. Tuttavia, i Carabinieri dettero parere sfavorevole al rilascio del rinnovo, parere confermato anche da parte del commissariato di Ischia. A questo punto l’avvocato Nicola Lauro predispose il ricorso al Tribunale amministrativo della Campania, per vedere riconosciuto al proprio cliente il diritto al rinnovo del porto d’armi. Un ricorso non privo di difficoltà, in quanto fino a poco tempo fa in questa materia vigeva un orientamento giurisprudenziale molto restrittivo, che prevedeva un ampio potere discrezionale da parte dell’autorità di polizia. Proprio per questo la strada era stretta, ma le argomentazioni addotte dall’avvocato Lauro hanno convinto i giudici della Sezione quinta del Tar, che ha addirittura emanato un’ordinanza cautelare, vale a dire un provvedimento che in materia di caccia e di armi è più unico che raro.

Il collegio presieduto dal giudice Santino Scudeller e composto dai consiglieri Pierluigi Russo e Gabriella Caprini, ha dapprima riconosciuto in capo al Matarese un interesse giuridicamente protetto, oltre al periculum in mora, cioè il rischio di subire un danno grave e al contempo irreparabile, e ha accolto l’istanza cautelare, sospendendo l’efficacia del provvedimento del Prefetto e fissando per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 6 dicembre prossimo. In attesa di tale udienza, resta il provvedimento di sospensione che rappresenta un risultato non facilmente pronosticabile,  che consentirà al Matarese di ottenere il rinnovo del permesso, e che fissa un principio importante: il diritto del cittadino ad ottenere il riesame della posizione in seguito a sopravvenienze favorevoli.