CALCIO, ISCHIA CHOC: RAPULLINO SI DIMETTE DA PRESIDENTE

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ISCHIA – Il presidente e patron dell’Ischia Isolaverde, Luigi Rapullino, in una lettera indirizzata agli organi di stampa, annuncia le sue dimissioni da presidente del sodalizio che milita nel campionato di Lega Pro. E nella lunga missiva, che riportiamo di sotto, spiega le motivazioni:

Ritengo doveroso, alla luce degli ultimi fatti avvenuti riguardo la logistica dell’ischia, chiarire realmente i fatti accaduti, gli impegni assunti e le richieste fatte in base alle esigenze di una squadra professionistica, visto che la versione apparsa sia su alcuni quotidiani locali e soprattutto la versione di una piccola parte dei supporter dell’Ischia non corrisponde a quanto realmente accaduto.
Una piccola parentesi merita il fatto che la richiesta di un supporto dell’isola (che sia tifosi o imprenditoria locale) è stata fatta già nel mese di giugno dai signori Di Bello e Senese in occasione di una conferenza stampa dove si chiedeva l’aiuto per poter portare avanti la società. Appello che purtroppo, come a tutti è noto, non ha avuto seguito; successivamente il sig. Di Bello ha ritenuto fondamentale il coinvolgimento di una quota della società facendo lo stesso appello sulla “terraferma”. Da qui si sono fatti avanti prima la struttura di Torre del Greco dove confermava l’impegno avuto nell’ultimo anno sottoscrivendo anche una quota della società. Successivamente la struttura dei Kennedy si è proposta come base logistica, sottoscrivendo anch’essa una quota importante nella società. Per finire è stato coinvolto il sottoscritto che ha ritenuto valido il progetto e mi sono impegnato con la mia azienda a sottoscrivere un contratto di sponsor importante, rilasciare la fideiussione bancaria e accettare la carica di presidente proposta dal Cda.
Subito dopo è partita l’avventura che tutti conoscete.
Appena insediatomi, ho ritenuto doveroso incontrare un gruppo di tifosi che lamentavano la questione degli allenamenti sulla terraferma. In quell’occasione, purtroppo, ebbi una chiusura totale sulla questione in quanto affermai che l’impegno assunto con il Complesso Kennedy era che la squadra, almeno per quest’anno, doveva allenarsi sulla terraferma. Concludemmo l’incontro in maniera del tutto serena e pacifica dove loro erano rimasti fermi sulle loro posizioni.
Nelle settimane successive i Kennedy fanno una comunicazione sul proprio sito web  dove fa risalto l’affermazione che non obbligano l’Ischia ad allenarsi sui propri campi (voglio chiarire che la logistica messa a disposizione dalla struttura dei Kennedy non ha alcun costo per la società). Da quel momento sono ripartiti i contatti con i tifosi per valutare se ci fossero i presupposti e le condizioni economiche per riportare la squadra sull’isola. Il sottoscritto ha avuto sempre la più ampia disponibilità a portare avanti qualsiasi tipo di colloquio nel rispetto di una passione che contraddistingue il tifoso di una squadra di calcio. Ho sempre affermato che laddove ci fosse pervenuta una proposta concreta da parte di imprenditori o tifosi dell’isola e la compagine societaria da me rappresentata avrebbe creato difficoltà io mi sarei DIMESSO. Tale mia posizione ad oggi non cambia. Nell’incontro di domenica 06.09, subito dopo la partita vinta dall’Ischia, ho avuto un’incontro lampo di 10 minuti con una ventina di tifosi dove mi dicevano che erano pronti ad organizzare una serie di attività che avevano lo scopo di recuperare contributi per permettere alla squadra il ritorno sull’isola. Sono rimasto entusiasmato di questa iniziativa dove ho dato il mio appoggio chiedendo nello stesso tempo rapidità nel far si che ciò avvenisse in quanto visto che il ritiro della squadra era oramai terminato, i giocatori (soprattutto quelli con a seguito le famiglie) stavano già organizzandosi per trovare una sistemazione sulla terraferma. D’intesa rimanemmo che ci saremmo sentiti il martedì successivo, dove avremmo comunicato le esigenze della squadra, visto che il lunedì sera  avevo una importante riunione con la compagine societaria dove avrei riferito del mio incontro. Il martedì fissammo l’incontro per il venerdì successivo. Nell’incontro avuto venerdì 11.09 presso lo studio del Dott. Senese e dove erano presenti sia il Dott. Senese che il sottoscritto (successivamente ci ha raggiunti l’amministratore Sig. Vittorio Di Bello) che rappresentavamo l’Ischia Calcio e la delegazione dei tifosi rappresentati dal Sig. Maurizio Di Meglio ed il gestore del Crostolo Sig. Cirillo, dopo un’ampia discussione dove furono esposte una serie di problematiche che la società avrebbe dovuto affrontare nel caso in cui la squadra si sarebbe trasferita sull’isola. Una di queste problematiche era la sistemazione della squadra e staff Berretti, che avremmo corso il rischio che il Kennedy, nel momento in cui la prima squadra si sarebbe trasferita, avrebbe richiesto la liberazione di tutti i campi impegnati per l’Ischia. Di certo anche la Berretti è l’Ischia. Anche la Berretti rappresenta l’isola. Di certo abbiamo chiesto un supporto alla delegazione ma di certo non abbiamo chiesto contributi. Inoltre ho espresso le mie perplessità sulla quota del 40% detenuta dai Kennedy che ci si poteva aspettare anche una rinuncia da parte loro sul proseguimento del progetto.
Capitolo “Rispoli” dove siamo stati accusati di aver chiesto soldi. Non abbiamo chiesto alcun tipo di contributo!! A tal proposito giusto per dirla tutta, il Comune ci ha richiesto il pagamento dei canoni degli anni precedenti che non sono stati pagati. L’unico accenno che abbiamo fatto con la delegazione riguardo al “Rispoli” è stata che abbiamo difficoltà in quanto, vista la notevole quantità di squadre che usufruiscono di quella struttura, l’assegnazione per l’Ischia è solo per il giovedì e venerdì pomeriggio (dalle 14 alle 16) e che avremmo dovuto parlare con il comune per vedere come si poteva risolvere questo grave problema. Di certo non possiamo allenarci al Mazzella e rischiare di rovinare il campo.
Altra cosa che ci è stato accusato riguarda il servizio degli spostamenti. L’accordo con il Sig. Di Costanzo (persona amabilissima che tiene alle sorti dell’Ischia come pochi) è stato già fatto a luglio. Quindi anche questo non è stato richiesto. Riguardo invece alle strutture mediche, questo ci è stato proposto dalla delegazione. Noi ovviamente ne abbiamo bisogno e ho anche affermato che a Napoli utilizziamo gli accordi che hanno i Kennedy.
Per quanto riguarda invece gli appartamenti richiesti, quelli li confermo visto che alcuni giocatori si sono già organizzati con contratti di fitto annuali (soprattutto i giocatori con famiglia al seguito).
Questo è quanto ci siamo detti con l’impegno da parte della delegazione di chiamarci nei prossimi giorni, anche a seguito dei loro incontri con la tifoseria, e di ragguagliarci in merito agli sviluppi.
Durante il corso della riunione, visto tutte le difficoltà che sono emerse riguardo alla logistica, ho anche proposto che il contributo raccolto, forse, era più opportuno utilizzarlo per ingaggiare uno o due giocatori che ci facessero fare un’ulteriore salto di qualità. La proposta era quella di cedere una quota della società alla delegazione, garantirgli un posto nel Cda in modo che avrebbero avuto la possibilità di verificare tutto l’operato della società e soprattutto tutti i sacrifici economici della compagine societaria. Potevano essere, oltre a tutto questo, anche i garanti di tutti i tifosi sulla trasparenza e linearità del nostro operato.
Dopo tutto questo, cosa mi sento? Versione che non risponde nella maniera più assoluta alla realtà. Sono state strumentalizzate tutte le nostre richieste.
Poi scopro che nelle riunioni dei tifosi ci sono persone che dicono di amare tanto l’Ischia dando anche contributi fino a 1.000 € quando poi il venerdì mattina (e questo è stato comunicato alla delegazione dicendo anche i nomi) ci arrivano decreti ingiuntivi per somme non riscosse negli anni 2011/2012 per importi di 2.000 €. Rimango basito da tutto ciò… Chi ci mette soldi viene insultato, chi li prende ci fa la guerra e ha l’appoggio della piazza.
Il nostro unico obiettivo è quello di creare una società sana, solida e fare un calcio pulito. Abbiamo ingaggiato degli uomini che fanno del calcio la propria ragione di vita e lo stanno dimostrando sul campo.
Per quanto mi riguarda (ma sento di esprimere il mio pensiero anche a nome di tutti i soci) l’unico momento entusiasmante è la domenica, tutto racchiuso in quei 90 minuti, soprattutto quando si gioca al “Mazzella”… Se tutto questo non potrà esserci, al di là della location degli allenamenti, trovo inutile continuare questo percorso.
Lunedì 21 settembre ci sarà una riunione societaria dove rassegnerò le mie dimissioni. Gli insulti sono motivati quando in un progetto non ci metti il cuore, quando vuoi lucrare sulla passione dei tifosi. Visto che in questi due mesi ho messo passione, cuore e dedizione (e soldi ) continuare in queste condizioni sarebbe una violenza nei confronti miei e di chi mi supporta.
Rimarrò a disposizione della società portando avanti tutti gli impegni assunti.
Forza Ischia!!
LUIGI RAPULLINO