CARO BENZINA, ECCO L’APPROFONDIMENTO SULL’ANOMALIA ISCHITANA

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Il  caro carburante sull’isola d’Ischia è ormai un caso di permanente attualità,  al centro di una sempre maggior attenzione degli utenti, stanchi di dover sottostare alla “tagliola” delle tariffe praticate presso le stazioni di servizio locale. Mancava tuttavia uno studio preciso delle dimensioni di questa anomalia, che ha dato corpo a una protesta finalmente organizzata, che non si esaurirà con la consegna delle firme alle varie autorità preposte a indagare sulle cause e sulla legittimità del “salasso” sopportato dall’intera economia locale a vantaggio del presunto “cartello” dei carburanti: per dare un peso ancor più efficace alle istanze degli aderenti all’iniziativa, Giovanni ha infatti approfondito il fenomeno dell’aumento dei prezzi negli ultimi due anni fino a redigere una documentata ricerca che sarà consegnata all’autorità Anti-Trust.

La ricerca è stata poi trasposta in una serie di grafici e schemi che testimoniano in maniera chiara l’anomalia delle tariffe ischitane sui carburanti rispetto al resto della Campania, ma anche rispetto al resto d’Italia. Innanzitutto, considerando prezzi ischitani dei dodici mesi del 2017, l’oscillazione delle tariffe durante l’arco dell’anno è tutto sommato molto contenuta, al punto da poterla ritenere del tutto trascurabile. Invece, nei primi sei mesi di questo 2018 si arriva a registrare una serie di rincari presso le varie pompe in misura variabile tra i dieci e i venti centesimi, come si evince dai dati ricavati dall’archivio storico dei prezzi consultabili sul sito web del Ministero dello sviluppo economico. Uno scarto netto, deciso, verso l’alto.

Ma i dati che colpiscono maggiormente sono quelli relativi alla media degli aumenti nei diciotto mesi tra il gennaio 2017 e il giugno 2018, confrontando il dato nazionale con quello regionale e quello isolano. In questo ultimo anno e mezzo il prezzo della benzina in Italia è passato da una media di 1,54 euro al litro a 1,63, dunque con un aumento medio di 0,09 centesimi. In questo caso la media nazionale è in linea con quella della Campania, mentre è stridente il confronto con la media ischitana, pari a 1,92 euro al litro. Parliamo dunque di quasi 30 centesimi di differenza: un’enormità.

Anche analizzando i dati relativi al diesel emerge una differenza comunque rilevante. Nello stesso periodo (gennaio 2017 – giugno 2018) il diesel a livello nazionale è aumentato di 0,11 centesimi passando a 1,40 euro a 1,51 al litro. L’attuale media regionale della Campania è di poco inferiore: 1,48 euro al litro. Ma è sempre l’isola d’Ischia a discostarsi pesantemente da tale ordine di valori: da noi infatti il gasolio si vende a una media di 1,79 euro al litro, circa 30 centesimi in più anche in questo caso (per la precisione +0,31 rispetto alla media campana). E anche se ci limitiamo solo ai rincari, esiste comunque un divario tra l’Italia e l’isola d’Ischia di +0.03 centesimi per la benzina e di +0.05 centesimi per il diesel.

Tutte le evidenze emerse nella documentata ricerca redatta da Giovanni saranno dunque, come detto, consegnate insieme alle sottoscrizioni dei cittadini. La raccolta di adesioni a favore della petizione popolare contro il caro-carburanti si concluderà oggi nel tardo pomeriggio a Piazza degli Eroi a Ischia: Giovanni Cricco, il promotore dell’iniziativa, raccoglierà i fogli con le firme e i dati dei cittadini che hanno aderito alla protesta, dopo che lo stesso Giovanni avrà prelevato tutti i fogli firmati nei punti di raccolta prefissati in giro per l’isola.