Arriva a redde rationem la vicenda della casa popolare occupata a Casamicciola Terme nell’isola d’Ischia. Il sindaco ordina lo sgombero per motivi igienico sanitari e la figlia minore trovata con la coppia sottratta ai genitori ed affidata ad un parente.È giunta, infatti, l’ordinanza sindacale n. 31 con cui si dispone l’ordinanza di sgombero ai sensi dell’art. 50 D.Lgs 267 2000 e Regolamento regionale 28 ottobre 2019. n. 11 “Nuova disciplina per l’assegnazione. per la gestione e per la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica”. Infatti, il sindaco scrive che: “con relazione redatta dall’Assistente Sociale del Comune di Casamicciola Terme. dott.ssa Federica Mattera (prot. n. 21715 del 21. 10. 2024) viene comunicata l’occupazione abusiva di un alloggio popolare sito in Casamicciola Terme alla Via Mortito. Gli occupanti sono stato identificati con la figlia minore che è stata affidata con procedura intra-familiare. Inoltre, precedentemente all’occupazione abusiva gli stessi hanno dichiarato “di aver forzato l’ingresso dell’abitazione circa tre giorni prima e quindi di aver occupato abusivamente l’alloggio popolare”. come risulta dalla relazione prot. 21715 del 21/10/2024. L’abitazione, come riportato nella succitata relazione, appare in condizioni igienico sanitarie precarie, con ampie chiazze di umidità valle mura è sprovvista di mobilia e di spazi idonei all’accoglienza è la stessa non era abitata in quanto, come dichiarato dal compagno convivente della legittima assegnataria, perché oggetto di una perizia tecnica” richiesta dallo stesso. Quindi, fino all’avvenuto accertamento e rilascio di apposita certificazione di agibilità, lo stesso è da considerarsi non agibile. Dunque, il sindaco ha ritenuto necessario intervenire a tutela della condizione igienico-sanitaria, ordinando lo sgombero anche ai fini della legalità e la salvaguardia del patrimonio pubblico. oltre che per recuperare la disponibilità dell’alloggio per l’assegnazione al nucleo familiare avente diritto. È stato ordinato il distacco delle utenze e notiziata la Procura della Repubblica di Napoli. Il provvedimento è impugnabile con ricorso giurisdizionale avanti al TAR e Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni decorrenti dal medesimo termine.