CASAMICCIOLA – Una lunga, lunghissima disamina per dire la sua e rompere il silenzio che anche sui social durava da qualche tempo. Il consigliere di minoranza di Casamicciola Terme, in un lungo ed articolato intervento, dice la sua sul “no” della Corte dei Conti al piano di riequilibrio di Casamicciola Terme e lo fa senza risparmiare accuse e considerazioni. Di sotto il testo integrale
Tanto tuonò che piovve: il Comune di Casamicciola è in dissesto, mettendosi così alla pari con il comune di Lacco Ameno. Poiché è facile immaginare la puerile autodifesa di questa insipiente amministrazione ritengo opportuno fare un breve riassunto dei fatti.
Nel maggio del 2012 (dopo un’assenza di 11 anni in cui si erano succeduti come sindaci prima Giosi Ferrandino e poi Vincenzo D’Ambrosio) fui eletto Sindaco. Come benvenuto trovai sulla mia scrivania una nota della signora delle pulizie che lamentava la mancanza anche degli spiccioli per comprare i detersivi (non bisogna sottacere la circostanza che il Sindaco uscente D’Ambrosio aveva preferito non ricandidarsi, ben conoscendo la gravità della situazione).
Al di là delle solite beghe che da sempre accompagnano l’azione amministrativa (purtroppo la maturità ed il senso di responsabilità non si comprano al mercato), io ed uno sparuto gruppetto di “responsabili” che non finirò mai di ringraziare (Ciro Frallicciardi, Peppe Zabatta, Maurizio Pirulli e Vittorio Di Meglio) ci accorciammo le maniche e cominciammo ad andare avanti a testa bassa per tentare di ridare al nostro Comune la dignità che era andata a farsi benedire: Il primo pensiero di fronte a tanto sfacelo, fu quello di dichiarare il dissesto. Soluzione estremamente semplice, ma con gravissime conseguenze per la cittadinanza. Il famoso senso di responsabilità ci impose di ricercare altre soluzioni. Per prima cosa non rinnovammo il contratto ai funzionari esterni che avevano un costo annuo di svariate centinaia di migliaia di euro e decidemmo di non assumere i vigili stagionali. In quel periodo di acuta crisi economica dell’Italia, buona parte dei Comuni aveva difficoltà finanziarie. Quindi il governo varò una serie continua di strumenti per evitarne il fallimento. Uno di questi strumenti era la predisposizione di un piano di risanamento, che aveva un percorso di approvazione estremamente complicato e che doveva poi essere seguito da un attuazione rigida ed attenta. Pur tra inenarrabili difficoltà (chi non ha partecipato neanche lontanamente può immaginare la situazione del Comune) in capo a sei/otto mesi approntammo un piano.
Poi venne il commissario prefettizio (non vale neanche la pena di ritornare sullo squallido comportamento di chi ha voluto il commissario prefettizio), il quale nonostante i ripetuti solleciti del ministero competente e del revisore dei conti del Comune, si è assolutamente disinteressato al piano, dando al ministero sempre risposte a c…aso (tipico di un commissario prefettizio che tira a campare in attesa di nuove elezioni: e passa il primo anno) ;
Poi venne la nuova amministrazione che era la giusta miscela tra chi aveva nei dieci anni precedenti contribuito attivamente al disastro, chi aveva voluto il commissario prefettizio e chi come i nuovi Consiglieri (Annalucia Miragliuolo, Nunzia Piro e Angela Di Iorio) sostenevano a chiacchiere alti ideali di democrazia, ma nei fatti avevano l’obbiettivo di sconfiggere il sottoscritto. Anche la nuova amministrazione se ne è fregata allegramente del piano per oltre un anno. Nel frattempo quando chiedevo dagli schermi di tele Ischia e soprattutto in Consiglio Comunale, notizie sul piano di predissesto, non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta (attenzione: non parlo di risposte sensate, ma anche di un qualsiasi maldestro tentativo di giustificazione). Tanto è vero che ai cittadini che mi chiedevano di interpretare il silenzio dell’amministrazione, rispondevo di aspettare: se il Comune avesse evitato il dissesto il loro silenzio avrebbe significato piena consapevolezza del proprio agire, in caso contrario (cioè in caso di dissesto) il loro silenzio avrebbe avuto un altro e meno edificante significato (la metafora può essere resa meglio da una famosa scena del film “ricomincio da tre” di Massimo Troisi, quando il protagonista saputo che sarebbe diventato padre, non avendo certezza sulla paternità del nascituro, chiede alla compagna come fare a risolvere questo dubbio. La compagna gli risponde di aspettare la nascita del bimbo per vedere a chi somigliasse…. e in quale caso di somiglianza sarebbe stato fugato ogni dubbio).
Agli inizi di luglio di quest’anno la corte dei conti chiede all’amministrazione una serie precisa e dettagliata di informazioni sul piano di predissesto (sono nel frattempo passati oltre 2 anni dalla adozione del piano stesso). L’amministrazione brucia anche questa possibilità. Infatti risponde in modo assolutamente vago ed elusivo alle richieste (sarebbe più corretto dire che risponde a c…o) e soprattutto, pur tenendosi un Consiglio Comunale a fine agosto 2015, non ha avuto l’umiltà su un argomento così importante di confrontarsi con la minoranza consiliare, anzi a specifica richiesta del sottoscritto di ragguagli in merito, ancora una volta è stata estremamente evasiva.
Questi i fatti: qualsiasi tentativo di addossare le responsabilità dello sfascio al sottoscritto e a chi insieme a lui ha cercato in tutti i modi di salvare il Comune, risulterà privo di credibilità (ovviamente mi rivolgo a chi ha la capacità di comprendere, perché ai faziosi che bevono avidamente tutte le str….umentali storielle che vengono propinate da questa amministrazione è inutile cercare di far cambiare idea.)
Infine resta il rammarico per gli sforzi fatti e risultati vani. D’altra parte non bisogna neanche tacere che questa amministrazione, i cui metodi erano ben conosciuti ai cittadini già da prima delle elezioni, ha raccolto quasi la metà dei consensi. Il che significa che poco meno della metà degli elettori di Casamicciola, condivide il modo di agire di questi signori. A noi non resta che prenderne atto.
Ad Antonio Gaeta che lamenta la mancanza di voce della minoranza consiliare, i fatti sopra riportati, dimostrano che è inutile parlare. Non vogliono sentire. A loro interessa la salsicciata ed il mercato abusivo, che insieme alla fine che ha fatto il Capricho de Calise, sono il segno distintivo di questa amministrazione.
Chi è interessato, si vada a leggere il programma elettorale di questa amministrazione e le interviste radio televisive del sindaco in campagna elettorale, confronti il tutto con quanto fin qui realizzato e tragga se vuole le proprie conclusioni.