CASAMICCIOLA: LE REGIONALI, LA “CONVERSIONE” E LA FAVOLA DEL PIFFERAIO

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regionali elezioniCASAMICCIOLA TERME – Le elezioni sono ormai alle spalle, ma è chiaro che le regionali sull’isola d’Ischia – al di là dell’interesse tiepido mostrato dall’elettorato, che si è recato alle urne in una maniera tanto risicata da arrivare ai minimi storici (e ben sotto la media non solo nazionale ma anche campana) – è stato teatro di una serie di lotte anche intestine in seno alla stessa amministrazione comunale. E’ chiaro che il braccio di ferro ad Ischia tra Gianluca Trani e l’intera maggioranza di governo è stato il duello che ha catalizzato maggiormente l’attenzione degli addetti ai lavori, e purtroppo ha fatto passare in secondo piano una serie di movimenti “sottobanco” che hanno caratterizzato invece l’attivismo dei protagonisti della vita politica casamicciolese. Dove, per la verità, si è celebrata una bella favola, la storiella che si raccontava una volta ai bambini, quella celebre del pifferaio, il quale come si ricorderà andava per suonare e finiva con l’essere suonato. Una fiaba che è stata riproposta alla grande nella cittadina termale, dove le elezioni regionali ad un certo punto – in maniera quasi naturale, con una contrapposizione venuta fuori senza chissà quali scossoni e quali proclami da una parte e dall’altra – hanno finito col rappresentare un altro banco di prova per diverse “anime” della politica locale. Tutte legate dallo stesso imperativo: non sbagliare ed uscire vincitori.

Tutto nasce nel momento in cui l’attuale vicesindaco, Peppe Silvitelli, decide di prendere una strada decisamente particolare, impegnandosi a garantire il sostegno nella corsa a Palazzo Santa Lucia a Nicola Marrazzo, casamicciolese d’adozione e candidato nelle fila del Pd. Un fatto questo che già desta qualche malumore all’interno di un’amministrazione guidata da un sindaco di centro destra, quale Giovan Battista Castagna, e molti uomini di analogo orientamento politico. Il distinguo di Silvitelli, però, mette in condizione una serie di personaggi di dissotterrare l’ascia di guerra e studiare quella che si reputa una strategia vincente: far convergere i loro consensi verso Marrazzo, rafforzare Peppe Silvitelli all’interno della maggioranza e di conseguenza indebolire il duo composto dagli assessori Ignazio Barbieri e Loredana Cimmino, invisi soprattutto ai nostalgici giosiani che poco hanno gradito la loro ascesa e probabilmente la loro intenzione di voto alle regionali. Tutto sembra studiato nei minimi particolari, e forse lo è per davvero. Accanto a Peppe Silvitelli ci sono personaggi del calibro di Riccardo Cioffi, Giovanni Monti (alias “topone”), Manuel Castagna e finanche il consigliere comunale Stani Senese, che pure aveva promesso un appoggio al candidato locale Leonardo Miragliuolo, rimasto ovviamente semplicemente virtuale. Sembra che un sostegno alla causa lo avessero garantito anche Gianfranco Mattera e Giovanni Barile, giusto per voler allargare un po’ la platea già significativa. Assieme a loro, un paio di professionisti più qualche figura di secondo piano per provare il “golpe”.

Ma il diavolo alle volte fa le pentole e non i coperchi e qui arriviamo alla favola del pifferaio. Succede infatti che quando si arriva al momento del redde rationem, e cioè al responso delle urne, Nicola Marrazzo raccoglie la miserie di 120 voti a Casamicciola Terme. Avete capito bene, una miseria, visto che cinque anni prima i risultati erano stati ben diversi. Insomma, una serie di truppe cammellate sparse per il paese i cui componenti però non sono stati in grado neppure di raccogliere il voto di moglie e figli, altrimenti di certo il risultato sarebbe stato diverso. Dall’altra parte, manco a dirlo, Maria Grazia Di Scala fa il botto e così mentre Barbieri e compagnia se la ridono allegramente (come era peraltro facilmente prevedibile) dall’altra parte si leccano le ferite e battono in ritirata. Vabbè, direte voi, ma questa è storia suffragata dai numeri, e la matematica non è un’opinione: allora, dov’è il gossip? Piano, che ci arriviamo, abbiate fede. Alcune voci di corridoio decisamente attendibili – che volete farci, a Casamicciola quello che non si fa non si viene a sapere… – raccontano di un aneddoto francamente intrigante e dai risvolti più comici che inquietanti: mentre il buon Peppe Silvitelli “smanetta” a tutto gas per portare fieno nella cascina di Marrazzo, improvvisamente viene colto da un lampo di “conversione”. Mentre si trova sulla via di Damasco, infatti, gli appare un’illuminazione sotto forma (almeno crediamo) di stella cometa: si tratta di Domenico De Siano ed improvvisamente pare che il figliol prodigo decida di ritornare all’ovile. Morale della favola, racconta qualche elettore casamicciolese molto vicino al vicesindaco, succede l’imponderabile. Il buon Peppe comincerebbe a chiedere il voto per Maria Grazia Di Scala, confondendo i suoi stessi cittadini che restano basiti di fronte a questo repentino cambio di “orientamento politico” e le ultime ventiquattro ore di campagna elettorale sembra che trascorrano così, sempre sul piede con l’acceleratore, ma per raggiungere una meta diversa. E così tra una favoletta, una metafora e l’altra si arriva a lunedì mattina quando il quadro del voto casamicciolese è chiaro. Da una parte si brinda a prosecco, dall’altra ci si lecca le ferite. E c’è già chi ipotizza ripercussioni su qualcuno. Ad esempio, vuoi vedere che nel mirino finirà nuovamente l’amministratore dell’AMCA Mario Lettieri? Chi lo sa, tutto ci può stare, specialmente nella cittadina termale, dove la radioattività è per ovvi motivi su livelli superiori alla media. E spesso, a giudicare da quanto succede, nuoce pure alla salute.