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Casamicciola Terme, tensioni e polemiche al Majo per la rimozione della baracca, operazioni sospese

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Casamicciola Terme, tensioni e polemiche al Majo per la rimozione della baracca degli sfollati. AMCa, la partecipata comunale, piomba sulla Piazza per rimuovere il presidio di protezione civile, i residenti si oppongono e fermano la demolizione.

Non sono mancati i momenti di tensione con i “resilienti” della zona che hanno contestato a muso duro l’azione di forza del comune:” Non siamo dei rom abusivi, ma gente che ha sofferto e che merita rispetto”hanno gridato a gran voce. “Non abbiamo detto che non vogliamo togliere la baracca, siamo solo dispiaciuti che ci buttino via tutto. Potevano avvertirci, noi l’abbiamo costruita e noi la togliamo. Non capisco perché ci debbano aggredire, la baracca la smonteremo da soli, senza dare fastidio a nessuno” ha spiegato Franco Mattera che da tempo coordina il posto.

Gli anziani si sono anche rivolti ad un legale chiedendo di poter riprendere il materiale e le cose presenti all’interno. I beni frutto di donazioni per gli sfollati e consegnati all’indomani del 21 agosto 2107 non potevano essere rimossi senza un idoneo provvedimento. Sul posto i netturbini si erano recati senza un attoformale per demolire il presidio di protezione civile che negli anni ha assolto ad un importante ruolo e che certo andava riqualificato. 

Per questo è scoppiata la bagarre con gli anziani e residenti del posto che hanno contestato a muso duro l’azione coatta degli uomini della partecipata comunale riuscendo ad arginare l’offensiva e l’abbattimento. 

Sul posto il consigliere di maggioranza e dipendete AMCa Giovanni Barile, l’amministratore Gerardo Sorrentino e il comandante dei Vigili Chiara Boccanfuso. 

Una parte dei cittadini del Majo, anziani e mano anziani, negli anni hanno fatto della Baracca della “Riscossa” un luogo di ritrovo e di comunità che certamente andava rivalutato con metodo ed attenzione, affinché non restasse l’accampamento messo in fretta e furia all’indomani della sciagura, sono stati affrontati con la forza e così hanno risposto ribellandosi.  

Forti le tensioni e le contestazioni, i resilienti della Baracca, con Franco Mattera- Coraggio- in testa si sono opposti alla rimozione dei loro beni, che erano stati presi come rifiuti (TV, tavole, frigo, le forniture elettriche ed idriche tagliate) al punto da rendere necessario l’intervento del corpo dei vigili Urbani per ordine pubblico. 

In sette anni, una comunità mite, non aveva mai mostrato segni di agitazione, mai una parola fuori posto, mai una tensione al Majo. Oggi, invece, gli animi sono esacerbati e le tensioni crescono. Non meno di una settimana fa le scritte sui muri ed il richiamo ai metodi mafiosi di Corleone avevano mosso al dibattito.Questioni che dovrebbero indurre ad una riflessione sul crescente malessere. 

Nella zona, come ha fatto sapere proprio oggi il comune, dovrebbe sorgere un parco giochi per bambini, e per questo la piazza deve essere “bonificata”. L’auspico di chi si è opposto alla forza è che si pensi, come è giusto che sia nell’ottica della riqualificazione, anche ad una casina degli anziani che per questi luoghi hanno fatto tanto. 

Mentre il comune parla di bonifica di un luogo popolato da persone, Franco Mattera -Coraggio, spiega che gli anziani del Majo, non si sono mai opposti alla riqualificazione, parlando semplicemente di rispetto: “Non siamo degli animali o gente indesiderata che infesta la piazza. Per sette anni siamo stati qui ad aiutaree ad incontrarci perché il paese vivesse. Non capisco perché ci debbano aggredire alle spalle, o mentre non ci siamo”.

Le operazioni al momento sono state sospese.