CON “L’ULTIMO VOLO” SI APRE IL SIPARIO SUL PREMIO AENARIA

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Un gruppo di ragazzi… “come qualsiasi ragazzo di qualsiasi città del mondo”, sabato 26 al Teatro Polifunzionale ore 21:00  inaugurano il Premio Aenaria. Loro sono i protagonisti di questa storia, raccontata da Mariano, circa 35 anni dopo, in un presente carico di nostalgia e di ricordi meravigliosi e tragici. Era il 1978 a Buenos Aires, il giorno della finale della coppa del mondo tra Argentina e Olanda: un evento sportivo molto atteso che avrebbe avuto luogo proprio nella loro città. Era però anche un periodo di angoscia e paura per un regime sanguinario che terrorizzava la popolazione e che ha dato vita al fenomeno dei desaparecidos, persone scomparse nel nulla. Videla era a capo del regime militare che dichiarava testualmente: “prima elimineremo tutti i sovversivi; poi elimineremo i loro collaboratori; poi i loro simpatizzanti; poi chi rimarrà indifferente, e infine elimineremo gli indecisi”. In questo clima di terrore ma festaiolo per l’eccezionale evento sportivo, i ragazzi si presentano dichiarando le loro ambizioni, aspirazioni, sogni, amori e… fede calcistica. Sono a Parco Sarmiento a suonare la chitarra, scherzare, bere mate e parlare tra loro, sdraiati sull’erba, a immaginare la vita. Parlano di calcio, di musica, di cinema, di amore e di sesso, di tutto ciò che è vita. Padre Ramiro, prima amico e poi uomo di chiesa, tenta di far capire ai ragazzi la gravità del momento che poi, inesorabilmente, colpirà anche loro, che saranno costretti a vivere momenti tragici su l’ultimo volo. Anche se l’opera di Clementi racconta una tragedia, non mancano le incursioni in un registro decisamente umoristico, anche nei momenti più drammatici. Colpi di scena a ripetizione tra sorrisi, pianti e forti emozioni accompagneranno il pubblico verso la fine della storia raccontata da Mariano.