DI SCALA, IL RIESAME: NESSUNA SMENTITA DELL’IMPIANTO ACCUSATORIO

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ISCHIA – “Nessuna concreta smentita, dunque dell’impianto accusatorio, né prospettazione di fatti di rilievo che, per la mancata indicazione nella ordinanza, ne dovrebbero decretare la nullità ex art. 292 c.p.p. Concrete ed attuali sono le esigenze cautelari, in considerazione della pervicacia con cui la ricorrente ha agito, in concorso con un pubblico ufficiale, nel perseguire gli interessi di Piro. La reiterazione delle condotte illecite, la gravità delle imputazioni di falso e tentata concussione, accompagnate dalla contestazione del concorso in abuso di ufficio, appaiono elementi sintomatici del pericolo di recidivanza. Adeguata e proporzionata risulta la misura dell’obbligo di dimora ad Ischia scelta dal gip, a preferenza di quella custodiale richiesta dall’accusa. Con un limitato sacrificio della libertà di movimento dell’indagata di garantisce, infatti, un effetto deterrente ed un concreto ostacolo al compimento di condotte analoghe a quelle che hanno trovato nel tribunale cittadino il loro sbocco finale. Analogo effetto non sarebbe realizzabile con il semplice obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria”. E’ questa la conclusione delle motivazioni a cui è giunto il tribunale del Riesame che negò la revoca dell’obbligo di dimora al consigliere regionale Maria Grazia Di Scala, indagata nell’ambito dell’operazione denominata Free Market. Secondo i giudici dell’VIII sezione, collegio F, dunque, l’impianto accusatorio regge nella sua completezza. E in questo triangolo con Raffaele Piro e Antonio Stanziola, peraltro, la professionista baranese avrebbe ricoperto un ruolo tutt’altro che marginale ed inconsapevole, come viene rimarcato in maniera chiara in un passaggio: “Il disegno di Piro è ormai scoperto. Piro è amico dello Stanziola, per sua stessa ammissione, e la demolizione illegittima è stata disposta al solo fine di indurre la proprietaria ad accettare un prezzo di acquisto molto più contenuto rispetto a quello richiesto. Sussiste senz’altro il reato di tentata concussione e vi concorrono con il pubblico ufficiale Stanziola il beneficiario Raffaele Piro ed il legale Di Scala che, anche in questa fase, lo rappresenta e ne tutela gli interessi, ben oltre i limiti di un corretto esercizio del mandato difensivo”.