ISCHIA, L’HOTEL CONTE FINISCE IN MANI COMASCHE

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L’Hotel Conte, situato nel cuore di via Roma, attiguo a Piazza Croce – che era finito oggetto di una procedura fallimentare – è stato  acquisito dalla società Magenta srl, con sede in Erba, in provincia di Como. Una società che nel suo oggetto sociale prevede anche ogni operazione avente ad oggetto beni immobili (acquisto, vendita, costruzione, ristrutturazione, gestione, locazione) e “la gestione di alberghi, motels, campeggi, ristoranti (…) nonché di ogni altra struttura turistica ricettiva e ricreativa”. Per la cronaca, la società acquirente risulta avere come soci Daniela Gnocchi (40%), Elisa D’Onofrio (30%) e Roberto D’Onofrio (30%). Prima di scendere nei dettagli della proposta è il caso di soffermarci anche sulle altre che erano pervenute alla curatela fallimentare rappresentata dal prof. Mario Valenzano e dall’avv. Armando Perna. Troviamo la HO.M.E. Hotel Mangement Events srl con sede in Napoli  (il cui oggetto sociale prevede l’esplicazione di molteplici attività nei settori del turismo, della ricettività, del benessere, dell’edilizia e dell’attività immobiliare. Poi un volto noto di casa nostra, ossia la Eunice srl, società con sede in Ischia alla via delle Terme e che gestisce l’Hotel Oriente e che ha come soci il noto albergatore Sandro Florenzo (90%) che peraltro ricopre il ruolo di amministratore e Luisa Ansaldi. A concorrere c’era anche la Serenissima srl, che pure come oggetto sociale si propone di operare in ogni forma nei settori alberghiero, immobiliare e del turismo. Anche qui presenti nomi noti, sebbene l’azienda abbia sede legale a Napoli: I soci sono Eunice Florenzo e Maria Perrella, il legale rappresentante del soggetto turistico in questione è Giuseppe Perrella.

L’entità della proposta della Magenta srl per l’acquisto della struttura alberghiera prevede un’offerta complessiva pari ad euro 2.207.046,62 articolata in varie voci. Tra l’altro nella proposta si specifica che la stessa è da intendersi “oltre al comodato gratuito a vantaggio degli attuali occupanti degli immobili di civile abitazione. Tale comodato, inizialmente indicato come genericamente operante a tempo indeterminato, è stato oggetto di chiarimento con comunicazione pec ricevuta dalla curatela in data 10 aprile 2019”.  Il pagamento sarebbe effettuato entro 15 giorni dal passaggio in giudicato del provvedimento di omologa. Anche le garanzie sembrerebbero essere ok, dal momento che è stato depositato un assegno bancario pari al 10% del passivo (euro 171.050) mentre con pec è stato fatto pervenire alla curatela copia di un estratto di conto corrente bancario dove la consistenza giacente ammonta a euro 2.177.239. Da qui la considerazione fin troppo scontata e verosimilmente rivelatasi anche decisiva: “La ricorrente dimostra pertanto la diretta e immediata disponibilità di mezzi a totale copertura dell’offerta formulata”. Non hanno invece evidentemente fatto breccia le due proposte di “marca” ischitana, ossia quelle della Eunice srl e della Serenissima srl, con la prima che viene “bacchettata” per un utile davvero poco significativo a fronte del fatturato e la seconda che dal giudice Edmondo Cacace viene ritenuta inferiore rispetto alle altre (insieme a Società di Investimenti di Capitale) sotto diversi profili.

Lo stesso giudice, nel tirare le somme, motiva la sua decisione scrivendo tra l’altro: “Considerato che anche in tale atto, come in altri precedenti del fallimento, viene attestata la mancata costituzione del comitato dei creditori; ritenuto che, ai sensi degli articoli 41 e 125 l.f., in assenza del comitato dei creditori spetti al Giudice delegato, in sostituzione, esprimere il parere favorevole alla continuazione della procedura concordataria e l’individuazione della proposta da sottoporre al voto e quindi all’eventuale approvazione dei creditori, rientrando invece fra le prerogative della Curatela chiedere eventualmente al Giudice delegato che anche altre proposte, se ritenute parimenti convenienti, vengano sottoposte al voto dei creditori; esaminate la proposte e ritenuto che – a parità di convenienza per il ceto creditorio, integralmente soddisfatto – sia corretto secondariamente prendere in considerazione anche l’interesse delle persone fisiche dei debitori falliti, i quali hanno del resto facoltà di presentare opposizione all ’omologazione; ritenuto che, anche in ragione della prospettata età avanzata dei falliti, la proposta della società Magenta s.r.l. che, di fianco ad una somma di denaro, garantisce la disponibilità gratuita, mediante stipula di contratto di comodato, per almeno cinque anni, dei tre appartamenti, acquisiti alla massa fallimentare, in cui essi vivono, sia da considerarsi complessivamente la proposta da sottoporre al voto dei creditori; P.T.M. 1) In sostituzione del Comitato dei creditori, esprime parere favorevole ai sensi dell ’art. 125 II comma l.f. allo svolgimento della procedura di concordato fallimentare”. Insomma, i comaschi alla fine vengono premiati anche perché consentiranno ai proprietari degli appartamenti attigui all’albergo e in ogni caso facente parte del lotto messo all’asta di poter continuare a soggiornare negli stessi.