EAV, NIENTE RINNOVO AI SOMMINISTRATI: SERVIZI AL COLLASSO

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In casa EVI – la società che gestisce il servizio idrico integrato sull’isola d’Ischia – è scoppiato un vero e proprio pasticcio amministrativo che ha lasciato l’azienda improvvisamente priva di una parte essenziale della sua forza lavoro. Alla base del problema, un mix di ritardi, norme poco chiare e una circolare ministeriale arrivata all’ultimo minuto.

Fino al 31 marzo, EVI si avvaleva della collaborazione di circa dieci lavoratori in somministrazione, cioè assunti da agenzie interinali e impiegati temporaneamente presso l’ente. Con l’avvicinarsi della scadenza dei contratti, il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Mario Basentini, si è riunito per decidere una proroga fino al 30 giugno, in attesa dell’avvio di sei concorsi pubblici già programmati. Ma qualcosa è andato storto.

Proprio durante la riunione, è emersa una circolare del Ministero del Lavoro, datata 27 marzo, che blocca di fatto ogni possibilità di rinnovo. Il documento, che interpreta le modifiche introdotte dalla legge 203/2024, chiarisce infatti che i contratti di somministrazione non possono superare i 24 mesi complessivi – anche se non continuativi – pena la trasformazione automatica del rapporto in un contratto a tempo indeterminato direttamente con l’azienda utilizzatrice.

Le nuove regole, in vigore dal 12 gennaio 2025, puntano a riportare il lavoro somministrato alla sua natura temporanea, come ribadito anche dalla Corte di Giustizia europea, che ha condannato l’abuso di missioni successive con lo stesso lavoratore nella medesima impresa.

Alla luce di questo quadro normativo, e dopo aver consultato un parere legale, EVI ha deciso di non procedere al rinnovo dei contratti, onde evitare conseguenze legali e contabili. La decisione ha lasciato l’azienda con un vuoto immediato di personale, che rischia di ripercuotersi sia sull’operatività interna che sul servizio reso ai cittadini.

Una situazione resa ancora più critica dal fatto che i concorsi pubblici annunciati – che prevedono l’assunzione di 18 nuove unità tra operai, tecnici e addetti alla clientela – non sono ancora stati avviati. L’isola si ritrova così, ancora una volta, a fare i conti con la cattiva abitudine di rimandare tutto all’ultimo momento, anche quando in gioco ci sono servizi essenziali per la collettività.