Il braccio di ferro tra vertici aziendali dell’Eav e i sindacati è sfociato nella proclamazione dello sciopero che scatterà stasera dalle ore 18.00 alle ore 22.00. Inutili dunque i vari tentativi di dialogo, come ha denunciato il sindacato Faisa-Cisal in una serie di note diramate nella giornata di ieri, nelle quali i motivi dello sciopero sono tutti addebitabili ai vertici delle rispettive aziende, come ha ribadito lo stesso Francesco Falco, segretario regionale campano della Faisa-Cisal. Le trattative si sono infatti arenate nonostante la mediazione tentata anche dal Prefetto di Napoli. Una situazione che avrà come risultato pratico quella che per i sindacati è una vera e propria “deportazione a rotazione” di alcuni dipendenti ischitani sulla terraferma. A nulla sono valsi gli argomenti portati nella trattativa per far desistere l’azienda dai suoi propositi. Pur con la riduzione del numero degli O.E. (sigla indicante l’Operatore di Esercizio, cioè il conducente di linea, l’autista secondo il nuovo ordinamento giuridico contrattuale) che con i pensionamenti ulteriori in programma fino a dicembre sono destinati a diminuire ancora, e con gli ulteriori servizi assegnati, l’Eav intende comunque proseguire nella messa in atto del provvedimento che da ottobre vedrà nove O.E. trasferiti a prestare la propria opera in una serie di impianti in provincia di Napoli. Arrecando in tal modo «disagi e stress – ha dichiarato Falco – a questi lavoratori che durante gli otto mesi di stagione primaverile ed estiva trasportano milioni di turisti sull’isola d’Ischia, senza avere un periodo di ferie, con turni stressanti , con mezzi fatiscenti e nel caos del traffico veicolare che si crea in questo periodo. Dopo questa prima azione di sciopero, ci aspettiamo ragionevolezza da parte degli amministratori dell’azienda, altrimenti saremo costretti a intensificare la lotta». In sostanza, secondo i sindacati quello degli esuberi nel periodo invernale sarebbe soltanto un alibi per imporre nella stagione turistica turni “flessibili” ben oltre le otto ore giornaliere. All’enorme fatica degli otto mesi così condotti, si aggiungerebbe quindi la “deportazione” invernale. Fra l’altro, il sindacato ha dato anche stavolta, come sempre in passato, la disponibilità a partecipare all’attività manutentiva invernale, con notevoli risparmi aziendali,senza l’intervento di ditte esterne.
L’azienda, tramite il presidente Umberto De Gregorio, ha risposto con alcune considerazioni apparse sui proprio canali social. Risposta che naturalmente nega alcun intento di “deportazione”: anzi, l’azienda afferma di aver voluto attenuare il disagio del trasferimento in terraferma: «Storicamente – ha dichiarato De Gregorio – nel periodo invernale, sull’isola di Ischia, il numero di conducenti è sempre risultato superiore rispetto alle reali esigenze di servizio, motivo per cui, a rotazione, questi lavoratori, loro e nostro malgrado, hanno sempre accettato i trasferimenti sulla terraferma. Quest’anno, al fine di evitare tale disagio, abbiamo proposto alle organizzazioni sindacali l’adozione di turni flessibili (corti in inverno e più lunghi in estate). Risultato ottenuto? Proposta bocciata! Orbene, allora ci siamo resi disponibili a trattare l’argomento-trasferimenti a settembre, visto che gli stessi sarebbero partiti da novembre. Risultato ottenuto? Sciopero! Inverosimilmente, l’aver teso una mano ad una esigenza di tali lavoratori ha generato solamente un effetto contrario. Il mercato del lavoro cambia, i contratti collettivi si rinnovano introducendo principi di flessibilità per mantenerne il passo e le organizzazioni sindacali li approvano sottoscrivendoli, ma, all’atto pratico, anche quando un minimo di elasticità potrebbe risolvere questioni annose, si resta arroccati a mentalità del passato che fanno solamente male ai lavoratori, alle aziende, all’utenza», ha concluso il presidente dell’Eav.