La vicenda suscitò una vera e propria bufera giudiziaria sui vertici dell’Asl Napoli 2 Nord con sede a Pozzuoli, quando nel dicembre del 2013, il pm Graziella Arlomede inviò le richieste di rinvio a giudizio per le nove persone tra le quali, il direttore generale della terza Asl più grande d’Italia, Giuseppe Ferraro, oltre ad altri cinque funzionari.
Nel mirino della magistratura finì un appalto pubblico da 9 milioni e mezzo di euro per la gestione del servizio di assistenza domiciliare integrata e nutrizione artificiale domiciliare. Al termine del processo di primo grado, con il rito abbreviato. Secondo l’accusa, Ferraro insieme agli altri imputati avrebbe adottato una delibera commissariale con cui disponevano la chiusura di un rapporto contrattuale in proroga affidando ad altre ditte senza gara d’appalto il servizio “attestando falsamente che l’affidamento diretto di tali servizi avrebbe comportato per l’Asl Napoli 2 Nord un risparmio variabile tra i 700mila e gli 800mila euro, laddove non è in astratto quantificabile il risparmio totale poiché rimesso al numero e al tipo di prestazioni in concreto da effettuare”.
Ferraro, condannato a sei mesi per falso ideologico, “per neutralizzare l’inchiesta – secondo il pm – avrebbe inviato alla procura una denuncia in cui incolpava il legale rappresentante di un’altra azienda, che a sua volta aveva presentato denuncia e fatto avviare l’indagine sulla gara sospetta, pur sapendolo innocente”.
Le motivazioni. Il giudice ha riconosciuto Ferraro colpevole di falso ideologico, poiché avrebbe attestato falsamente nella delibera n. 298 del 21/03/2013, di aver ricevuto la comunicazione di disponibilità sia dalla Visiol s.r.l. sia dalla Baxter S.p.a. a continuare l’attività agli stessi patti e condizioni con uno sconto del 7%, sebbene la comunicazione fosse firmata solo dal rappresentante della Visiol. Ferraro avrebbe anche attestato falsamente che l’affidamento diretto di tali servizi avrebbe comportato per l’Asl Napoli 2 Nord, un risparmio variabile tra i 700mila e 800mila euro.
Assolti tutti gli altri imputati perché il fatto non sussiste. Ferraro, tranne che per l’accusa di falso ideologico a cui è stato condannato, è stato assolto dagli altri capi d’imputazione