Si è concluso con una sentenza severa il lungo percorso giudiziario che ha coinvolto una donna originaria dello Sri Lanka, residente a Forio, e sua figlia di 11 anni. Marian Sriyamalie ha finalmente trovato giustizia dopo anni di violenze psicologiche, fisiche e morali inflitte dal compagno, Weliwita Wedage Chamaka Sangeeth Fernando, un connazionale di 44 anni. Il Tribunale di Napoli ha condannato l’uomo a sei anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, riconoscendo la continuazione del reato e applicando lo sconto di pena previsto per il rito abbreviato. Inoltre, è stato disposto l’obbligo di espulsione dal territorio italiano al termine della pena, nonché la confisca e successiva distruzione del coltello utilizzato nell’aggressione più grave.
A rappresentare la parte civile, l’avvocato Michele Calise, che ha assistito Marian Sriyamalie sia in qualità di persona offesa che come genitore della minore, ottenendo dal tribunale un risarcimento di 50.000 euro, oltre alle spese legali, a carico dell’imputato. Gli atti giudiziari descrivono una situazione drammatica e ripetuta nel tempo: un vero e proprio regime di terrore domestico che perdurava almeno dal 2013. La vita quotidiana di Marian era segnata da insulti, umiliazioni, aggressioni fisiche, distruzione di oggetti e minacce di morte continue.