Appena scattata la campagna elettorale, le tensioni sono già alle stelle. Ad aprire le danze ci hanno pensato alcuni giorni fa degli anonimi vandali, che per ben due volte hanno stracciato i manifesti fatti affiggere dall’amministrazione in carica sul lungomare Cristoforo Colombo. Due veri e propri “sfregi”, che hanno inevitabilmente contribuito ad infiammare ancor di più il già di per sé infuocato agone politico foriano. Come era facile prevedere, quello di strappare i manifesti e gettarli sul marciapiede era soltanto l’inizio di una lunga serie di bassezze che ci terranno compagnia e che caratterizzeranno le settimane che ci dividono dal voto. Alla piaga dei manifesti puerilmente distrutti e buttati a terra si è aggiunta, nelle ultime ore, anche quella delle affissioni eseguite negli spazi destinati ad altri candidati.
Diversi manifesti sono stati attaccati senza seguire le regole. In taluni casi, addirittura, i candidati si sono coperti a vicenda. Insomma, avrete ben compreso che la parola d’ordine, lo slogan di queste elezioni è “rispetto per il prossimo”. Ad aggravare il desolante quadro c’è poi la protesta di Luciano Castaldi. Il candidato a sindaco del movimento “Forio nel futuro” ha infatti denunciato sulla propria bacheca Facebook un episodio gravissimo. «Durante l’orario di lavoro – ha scritto l’ex assessore – gli operai dell’azienda monnezzara (si riferisce alla Super Eco, ndr) dovrebbero utilizzare automezzi e scope per pulire il Paese, non per attaccare i manifesti dell’ex sindaco». Qualora questa vicenda dovesse essere appurata, speriamo che le competenti autorità assumano i dovuti provvedimenti nei confronti dei dipendenti della Super Eco, che dovrebbero pensare ad assolvere ben altre mansioni.