ISCHIA – Li descrivono come due elementi poco avvezzi alla tecnologia e in fondo anche abbastanza ingenui, una miscela questa dai contenuti devastanti. E’ questo il profilo tracciato dalle forze dell’ordine di due isolani che si sono lasciati prendere la mano sul web finendo alla fine oggetto di ricatti. La storia che vi raccontiamo è la storia di due persone di mezza età, residenti sulla nostra isola, che presso gli uffici del commissariato di polizia di Ischia, guidato dal vicequestore Stefania Grasso per raccontare di essere rimasti oggetto di un ricatto perpetrato da ignoti. Insomma, i classici fake 2.0. Nel primo caso, lui è stato contattato da una conturbante – e “sedicente”, abbiamo motivo di pensare, anche se questo lo appureranno le indagini – bellezza che attraverso le chat ha iniziato un’amicizia virtuale che poi si è trasformata in una di quelle classiche relazioni anomale a distanza. Scambio di effusioni, di foto e magari anche di qualche video fino a quando un giorno arriva la mazzata: pubblicare tutto su internet se il nostro concittadino non avesse mostrato un minimo di generosità con la sua compagna, che necessitava di un aiuto economico per improvvise ed intercorse difficoltà. Più sottile invece l’inganno perpetrato a danno della seconda vittima. La misteriosa “lady” di turno avrebbe chiacchierato e tanto in chat con lui, che avrebbe manifestato anche la sua insoddisfazione per la vita coniugale, ripetuta a più riprese e nel corso di svariate conversazioni. Al punto tale da riferire anche di scappatelle extraconiugali e poi, invaghito della sua “fiamma virtuale”, dichiarandosi da subito disponibile a scappare e cominciare una nuova vita proprio con la misteriosa figura dall’altra parte del pc. Una serie di confidenze “sparate” con eccessiva imprudenza e che avrebbero messo la controparte nella condizione di minacciare di rompere le “privacy” che avevano fin qui sottolineato quelle confessioni a cuore aperto. Sarà la polizia postale adesso a dare seguito agli esposti dei due nostri concittadini ricordando comunque che molto spesso per poter risalire ai responsabili di certe “trastole” bisogna ottenere delle rogatorie complicatissime, perché spesso questi raggiri vengono perpetrati proprio in località dove poi diventa difficile operare su scala internazionale per acciuffare gli autori di tali imbrogli.