FREE MARKET, I MERCATINI BARANESI ANCORA AL CENTRO DEL PROCESSO

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Ieri mattina presso la prima sezione penale del Tribunale di Napoli, dinanzi al collegio presieduto dal dottor Francesco Pellecchia sono stati ascoltati nuovi testimoni indicati dalla pubblica accusa nel processo Free Market, relativo alle presunte attività illecite nell’organizzazione degli eventi fieristici nel Comune di Barano. Eventi che, secondo l’accusa, sarebbero stati al centro di un “sistema” di gestione da cui diversi imputati avrebbero tratto ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nella divisione degli utili derivanti dall’organizzazione delle fiere e dei mercati citati. Che la giornata sarebbe andata diversamente da ciò che era stato programmato lo si è capito sin dalle prime ore del mattino, quando numerosi problemi tecnici, dai microfoni che non funzionavano alla mancanza di energia elettrica per le apparecchiature di registrazione, hanno imposto un paio di trasferimenti nelle aule attigue. Problemi che sono culminati col guasto all’aria condizionata, un guaio che ha.. “condizionato” fortemente l’estenuante seduta. Infatti, prima di celebrare l’udienza del processo incentrato sulle presunte irregolarità degli eventi fieristici baranesi, il Tribunale era impegnato a trattare altri due importanti procedimenti, uno che vedeva imputato l’imprenditore Alfredo Romeo e l’altro per la presunta corruzione legata alle attività di Finmeccanica. Così, quando ormai mancava una ventina di minuti alle 15.00, con gran parte del collegio giudicante e dei difensori già ampiamente provati dal caldo eccessivo, il processo denominato “Free Market” è ripreso ma soltanto tre testimoni si erano presentati in aula. E di questi, solo due sono stati esaminati.

Il primo ad essere ascoltato è stato il signor Ciro Imperato, venditore ambulante grande frequentatore dei mercatini dell’isola d’Ischia. Il pubblico ministero Loreto come di consueto in questa lunga fase processuale si è concentrata essenzialmente sugli avvenimenti relativi al periodo 2012-2013. Il teste ha spiegato di aver partecipato a numerosi eventi in giro per l’isola, tra cui il mercato di Fiaiano e quello di Testaccio. Per quest’ultimo, il commerciante ha lasciato intendere di essere stato autorizzato, ma senza un atto scritto, mentre nel caso di Fiaiano, Imperato ha spiegato di aver partecipato a tale mercato sin dal 1992, quando un’autorizzazione scritta fu rilasciata dal sindaco di allora, successivamente rinnovata mediante un ricorso al Tar.
L’esame condotto dal pm si è poi dipanato secondo un copione ormai conosciuto, secondo cui la pubblica accusa cercava di delineare il ruolo del tenente della polizia municipale Antonio Stanziola nell’organizzazione degli eventi e nelle modalità di riscossione del dovuto per l’occupazione di suolo pubblico e le cosiddette spese extra. Il testimone ha dichiarato che al Testaccio c’era un “comitato” deputato a tali compiti, fra i quali figurava anche, ma non solo, lo Stanziola. Il pm è poi arrivato al punto principale dell’udienza: la fornitura di elettricità per i vari stand partecipanti agli eventi proveniva da generatori il cui uso era concesso dal “comitato”. Per quanto riguarda i pagamenti, una parte di esso veniva versata individualmente da ogni commerciante, un’altra parte veniva versata con un bollettino “cumulativo”. Rispondendo alle domande del pm, il teste ha spiegato che Stanziola incaricava i commercianti di raccogliere le somme dovute, che poi venivano versate al comitato. Dopo i conteggi, una parte della somma veniva restituita a ciascun commerciante che poi provvedeva a pagare al Comune l’occupazione del suolo. Il resto veniva imputato al pagamento della benzina, l’uso dei generatori, e in generale per tutto l’occorrente necessario agli spettacoli che si tenevano durante gli eventi fieristici. Tuttavia, a precisa domanda del pubblico ministero, Imperato ha spiegato che non veniva rilasciata fattura con l’elenco dettagliato delle voci di spesa.
Per quanto riguarda i mercatini di Fiaiano, il teste ha ricordato che a volte i commercianti venivano sollecitati al pagamento del dovuto, quando alcuni di essi diventavano recidivi. Nel 2009, in particolare, l’ufficio tributi intimò al teste di pagare gli arretrati per poi revocargli l’autorizzazione.
Tuttavia, durante il controesame condotto dall’avvocato Sorge, legale di fiducia di Stanziola, Imperato ha spiegato che tramite il rappresentante sindacale si giunse a un concordato con il Comune, che consentì al commerciante e ad alcuni colleghi di continuare a partecipare al mercato. Durante il controesame è emerso che le cosiddette “spese extra” erano proprio quelle per finanziare le esibizioni di artisti e ospiti, oltre che per allestimenti particolari, luci comprese. In sostanza, come ha risposto il teste al giudice Pellecchia, dopo aver effettuato i vari versamenti, i mercatali riuscivano comunque a guadagnare qualcosa con la vendita delle merci.

Il secondo e ultimo testimone della giornata è stato l’appuntato scelto dei Carabinieri Maurizio Di Mario, che è stato ascoltato riguardo gli accertamenti svolti il 16 gennaio 2014 presso il Comune in merito all’acquisto di alcuni generatori, risultati poi custoditi in un locale della Testaccio Grandi Eventi. I generatori erano cinque, mentre la relativa determina fu emessa per l’acquisto di soli due generatori. Il pm ha mostrato al teste i rilievi fotografici sul capannone, per poi chiederne e ottenere l’acquisizione al fascicolo. Il teste ha comunque spiegato che non emerse comunque nessun atto scritto relativo alla concessione dell’utilizzo dei generatori da parte dell’associazione “Testaccio Grandi Eventi”. Al termine dell’esame, il collegio giudicante ha fissato la prossima udienza a ottobre.