La lunga lista di testi indicati dall’accusa si è arricchita nell’udienza di ieri con quattro nuove deposizioni, nel dibattimento del processo originato dall’inchiesta Free Market, che si celebra dinanzi il collegio b della prima sezione penale del Tribunale di Napoli. Anche stavolta, l’esame dei soggetti chiamati a deporre si è concentrato sul ramo “testaccese” della vicenda, quella cioè relativa agli eventi e alle manifestazioni fieristiche che avevano luogo nella frazione del Comune di Barano, e soprattutto sui presunti illeciti che si sviluppavano intorno a tali attività. Il primo a essere ascoltato è stato un componente della Tenenza di Ischia della Guardia di Finanza, il maresciallo Messina, che ha testimoniato sulle relazioni stese dall’Arma in merito alle vicende delle attività mercatali organizzate dalla “Testaccio Grandi Eventi”, l’associazione nata per promuovere iniziative e manifestazioni nel borgo baranese. Il copione ormai consolidato delle ultime udienze è stato sostanzialmente rispettato, con il pubblico ministero che ha cercato di corroborare l’impianto accusatorio che vuole l’ex tenente Stanziola come vero “manovratore” dell’associazione, e soprattutto tentando di dimostrare le presunte illegittimità sul piano fiscale durante tali attività. E mentre il pm Loreto è andato a caccia del presunto “metodo-Stanziola”, l’avvocato Alfredo Sorge, difensore di fiducia dell’allora esponente della Polizia municipale di Barano ha invece tentato di far emergere l’irrilevanza di tali ipotesi.
Un copione che si è dipanato anche nel prosieguo dell’udienza, che ha visto succedersi sul banco dei testimoni altre tre persone, i signori Boccia, Miranda e Pesce, tutti partecipanti agli eventi mercatali di quel periodo compreso tra sei e cinque anni fa. E le domande dell’avvocato Sorge hanno cercato di porre in evidenza quelli che potrebbero considerarsi dati favorevoli alla tesi difensiva sotto vari profili, primo fra tutti quello relativo alla modalità di gestione, anche fiscale, dell’attività dei mercati settimanali. Anzi, il noto penalista ha provato a rovesciare l’assunto accusatorio, in particolare per quanto riguarda gli eventi a partire dal 2013. Da quella data, secondo l’avvocato Sorge, fu proprio l’attività di Stanziola a conferire un minimo di ordine ai mercati settimanali del mercoledì che si tenevano a Fiaiano. Attività che in precedenza, secondo la difesa, erano svolte senza una precisa regolamentazione: diversi commercianti non avrebbero sempre pagato il dovuto. In tale contesto si sarebbe inserita la soluzione suggerita da Stanziola: quella del pagamento “cumulativo”. Un pagamento a cui “sovrintendeva” ovviamente lo stesso tenente dei vigili urbani. Naturalmente il pm è di avviso esattamente opposto, ravvisando in quest’attitudine chiari profili d’illegittimità. Resta per il momento ancora in secondo piano l’altro ramo processuale riguardante le vicende dell’albergo Casa Bianca ai Maronti, stante l’attuale interesse dell’accusa per le presunte irregolarità relative all’attività fieristica. Il pubblico ministero ha rinunciato all’escussione di un altro componente della Guardia di Finanza, in quanto avrebbe dovuto riferire sulle stesse circostanze del collega ascoltato ieri. Il collegio presieduto dal dottor Pellecchia, d’accordo con le parti, ha fissato la prossima udienza tra due mesi.