In questi giorni si dipana ad Ischia la polemica sui compensi inseriti nel bilancio del GAC a favore di dipendenti del comune di Ischia.
Mi stupisce che due aspetti non siano mai toccati da coloro che gridano allo scandalo o si scaldano da una parte o dall’altra.
Sembra, anzi, che del GAC l’unico aspetto considerato scandaloso sia questa “elargizione” che sa tanto di pagamento di premi, più che di retribuzioni.
Il primo aspetto è che nessuno si chiede se il GAC abbia funzionato, cioè se sia servito al suo scopo.
Si… per me questo è l’aspetto principale. Lo scopo del GAC era forse fare un paio di grandi feste di piazza e distribuire pesce fritto ? o non era piuttosto attivare un processo di integrazione delle attività di pesca artigianale, aiutando gli operatori della pesca ed il sistema sociale e turistico ad integrarsi, aiutandosi reciprocamente per assicurarsi che la piccola pesca e la sua tradizione non scompaiano ?
Se lo scopo era il primo, bè… quei soldi sono stati guadagnati… e non bisogna scandalizzarsi.
Ma… se lo scopo era il secondo… come vuole l’Unione Europea, beh… anche cinquecento euro, pagati ai dipendenti per aver fatto fallire uno strumento importantissimo per l’economia dell’isola, truffando i pescatori di Ischia, mettendoli sotto ricatto e privandoli dei fondi per migliorare la loro attività…. beh… sarebbero un furto….
Il Secondo aspetto… che fine ha fatto Silvano Arcamone ?
lui è stato il direttore del GAC, quello che è riuscito a convocare le riunioni per approvare le modifiche ai piani convocando l’assemblea poche ore prima per le cinque di pomeriggio due giorni prima di Natale… è quello che dalla primavera del 2012 a quando è stato arrestato ha gestito ogni dettaglio del GAC, curando che chiunque avesse un minimo di esperienza sulla pesca venisse messo a tacere.
E’ stato quello che ha fatto escludere il Regno Di Nettuno, che ha competenza sulla regolamentazione della pesca, da qualunque cabina di regia, per evitare che si dovesse parlare di pesca….
E’ l’ideatore delle feste, delle mangiate di pesce, dei progetti esclusivamente finalizzati a finaziare sudi sulla comunicazione, che con la pesca non c’entrano niente, progetti… passati poi… “ob torto collo” ad un altro dirigente, all’ultimo minuto… proprio sull’orlo del baratro.
E’ quello che voleva venisse finanziato un percorso per la certificazione di qualità del pescato isolano, ma ha risposto picche all’esigenza di acquistare delle macchine del ghiaccio, così i pescatori ischitani vanno a pescare d’estate senza il ghiaccio per conservare il pesce fino al mercato…
Mi sono dilungato troppo.. alla prossima
Riccardo M. Strada