GIUNTA AD ISCHIA, I “SETTE GIORNI” DI GIOSI

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ISCHIA – Forse ci ha messo più del dovuto per capirlo, o forse fin qui ha voluto concedere più di una prova di appello ai suoi. Ma l’impressione è che adesso il conto alla rovescia sia terminato, tempo da perdere non ce n’è più. Il sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino, sembrerebbe non essere intenzionato ad attendere il nuovo anno solare per completare una giunta municipale attualmente orfana di ben due assessori (dopo gli addii più o meno traumatici di Sandro Iannotta ed Isidoro Di Meglio) ma vuole chiudere subito la partita, in tempi strettissimi. Fosse dipeso da lui, probabilmente, lo avrebbe già fatto anche perché ben consapevole del fatto che un esecutivo monco ed incompleto di fatto rende difficile anche l’azione amministrativa. Il primo cittadino non ha voluto entrare in quelli che sono i ragionamenti più o meno tortuosi dei consiglieri di maggioranza, sia di quelli del gruppone del Pd che della costola di centro destra che fa capo a Paolo Ferrandino e Gigi Mollo che è comunque parte integrante dell’attuale amministrazione. Ma ha anche capito che ormai i protagonisti della vita politica si sono letteralmente “incartati” e che probabilmente non verranno mai a capo di una matassa che paradossalmente col passare delle settimane invece che semplificarsi è diventata sempre più intricata.

E così, il sindaco d’Ischia ha deciso di riprendere il pallino del gioco e di lanciare il classico avviso ai naviganti, quella sorta di “elettroshock” che si spera possa servire a tirare i consiglieri fuori dalle “secche” nelle quali sono palesemente precipitati. Giosi Ferrandino è stato chiaro: impegni lo terranno fuori dall’isola per qualche giorno ma il messaggio lasciato a mò di promemoria è chiaro ed inequivocabile. Sette giorni di tempo per portare sul tavolo le proposte relative ai nuovi assessori, altrimenti le conseguenze saranno poco piacevoli. Il primo cittadino, secondo quanto si apprende, in caso di ennesima fumata nera sarebbe pronto al braccio di ferro con i suoi consiglieri e di conseguenza a nominare in proprio le pedine che in questo momento mancano per completare lo “scacchiere” giunta municipale. E questo anche a rischio di causare una crisi di governo che potrebbe mandare a casa anticipatamente l’amministrazione comunale. Questo almeno il tenore che il primo cittadino avrebbe usato con i suoi, poi da qui a capire se si tratta di intenzioni che realmente si tramuterebbero in pratica o piuttosto di un bluff per cercare di dare la “scossa” ai suoi, questo non è dato saperlo. Noi continuiamo a pensare che la seconda ipotesi si lasci preferire alla prima, ma è chiaro che non scommetteremmo un solo euro né su un’ipotesi né sull’altra. Ma la domanda che ci poniamo è la seguente: basterà un ultimatum del genere per rimettere in moto una barca che sembra essersi clamorosamente arenata nella scelta dei nuovi assessori? Presto sapremo, sempre che bisognerà davvero attendere i fatidici sette giorni.