GUERRA AI “PORTOGHESI”, I DIRIGENTI EAV CONTROLLORI AI TORNELLI

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Tutti i dirigenti della società di trasporto Eav (Ente Autonomo Volturno), una volta al mese, lasceranno la loro scrivania ed andranno ai tornelli per affiancare gli addetti al servizio controlli. A rendere noto l’iniziativa è Umberto De Gregorio, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Eav, l’holding della Regione Campania che gestisce alcune delle società di trasporto pubblico più importanti della regione (come Circumvesuviana, Cumana e Circumflegrea) utilizzate quotidianamente da centinaia di migliaia di utenti.

«Sarò io per primo – assicura il presidente – a inaugurare questo impegno ai tornelli». Il cosiddetto fenomeno dei «portoghesi», secondo una stima dell’Eav, riguarda il 27 per cento dell’utenza che utilizza i treni: in pratica un passeggero su tre non paga il biglietto. I dipendenti Eav – continua una nota della società – sono invitati a fare domanda per partecipare a questa iniziativa di grande mobilitazione per difendere l’azienda.

«Nel momento in cui chiediamo – spiega De Gregorio – al governo regionale e al governo nazionale attenzione ed importanti risorse finanziarie per evitare il default della società, mostriamo a tutti che la nostra azienda è fatta di donne ed uomini che ci mettono la faccia e sentono l’azienda come un bene comune, un patrimonio da difendere ad ogni costo. Abbandoniamo vecchi rituali e retaggi culturali conservativi del passato. Mostriamo senso di responsabilità». «Mobilitiamoci tutti insieme, – dice ancora De Gregorio – sindacati e lavoratori, per difendere l’azienda, per combattere l’evasione, per aumentare i ricavi, per dare forza e credibilità alla richiesta di risorse che in questo momento è all’attenzione del governo Renzi». Le domande, da parte del personale interessato, dovranno essere presentate entro il 30 novembre mentre coloro che ne avranno fatto richiesta potranno prendere servizio ai tornelli dal primo dicembre prossimo. L’ordine di servizio ha suscitato qualche perplessità nei sindacati i quali sostengono che i controlli anti evasione siano di appannaggio solo dei capi treno. (IL MATTINO)