«Il bradisismo rischia di “uccidere” Ischia», parte la diffida degli autotrasportatori

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L’allarme era già stato lanciato da tempo dal decano dei trasportatori isolani, Giovanni Lombardi, che da tempo non nasconde la sua preoccupazione per gli eventi che stanno rendendo sempre più impraticabile il porto di Pozzuoli per le navi traghetto da e per Ischia. Le soluzioni che fin qui non si vedono e i timori per un futuro anche abbastanza prossimo hanno spinto proprio i trasportatori oggi ad inviare una diffida puntuale e mirata alle autorità, agli enti competenti in materia, enti comunali e sovracomunali, affinché la problematica fosse risolta.Sono diversi i problemi che il bradisismo sta causando all’area flegrea, uno dei quali è fin qui rimasto lontano dai riflettori ma rischia di creare problemi seri all’isola d’Ischia e alla vicina Procida. L’attività ha infatti negli ultimi tempi registrato un lento ma costante innalzamento delle banchine che rende sempre più difficile lo sbarco e l’imbarco dei veicoli e soprattutto dei mezzi pesanti dalle motonavi. Questo lo andiamo scrivendo da tempo. La diffida firmata dai membri della New Atec del presidente Marco Galano non fa che mettere in atti la problematica. Con gli effetti dell’innalzamento del suolo rispetto alla line adi galleggiamento i portelloni delle navi che ovviamente non sono attrezzati rispetto a quanto accaduto negli ultimi tempi a seguito di questi fenomeni naturali. Sono innumerevoli gli episodi che testimoniano le difficoltà di operativa. Dai camion incastrati, ai bus Eav imbarcati con i bobcat sono decine i casi emblematici sulla problematica. Ma i segnali che non promettono nulla di buono sono diversi e non lo si scopre certo oggi. Proprio qualche tempo fa, l’ufficio circondariale marittimo di Pozzuoli ha emesso un’ordinanza con la quale vieta l’ormeggio alle navi con un pescaggio superiore ai 2 metri e mezzo su determinati tratti di banchina. Per fortuna si tratta di un’area non destinata alle navi traghetto ma c’è preoccupazione perché se il bradisismo continuerà a fare il suo corso si potrà arrivare ad una limitazione pesante o a uno stop dei collegamenti marittimi da e per Pozzuoli. Con danni per l’economia turistica, ma anche e soprattutto per quanto attiene l’approvvigionamento merci.I numeri parlano di un porto nel quale transitano annualmente 1 milione di passeggeri e 300 mila veicoli, numeri che in caso di necessità difficilmente potrebbero essere “assorbiti” dallo scalo napoletano di Calata di Massa. È stato realizzato un progetto voluto dalla Regione Campania che prevede l’installazione di pontili galleggianti, allo stato unica soluzione praticabile per tamponare il problema in tempi ragionevoli: per adesso, però, l’idea è rimasta allo stato progettuale e questo non è un buon viatico visto che la situazione peggiora di giorno in giorno. E all’orizzonte non ci sono altre strade percorribili, come ha spiegato più volte proprio  Giovanni Lombardi, rappresentante degli autotrasportatori isolani: «Il quadro è chiaro. Baia di fatto non ha più un porto commerciale, a Torregaveta il porto non esiste ed è un peccato visto che la distanza da Ischia è inferiore ai 20 minuti di navigazione. Non resterebbe che Napoli, con tutte le criticità e le incognite del caso».Ora più che mai servono interlocuzioni serie,  rappresentanti ed amministrazioni in grado di portare al tavolo dei decisori proposte autorevoli. Sollecitare, opportunamente, non come fatto sin qui alla luce dei problemi non risolti,  Prefettura e Regione sottolineando la necessità di accelerare i tempi per evitare quello che potrebbe ben presto trasformarsi da problema logistico in emergenza sociale per l’isola. Questo più di quanto non lo sia. 

LE RICHIESTE

In ogni caso,l’associazione New Atec composta dagli autotrasportatori del Golfo di  Napoli ha proclamato lo stato di agitazione per le gravi criticità del Porto di Pozzuoli. Il Porto di Pozzuoli è un nodo strategico per l’economia locale e un blocco delle operazioni avrebbe conseguenze pesanti per cittadini e commercianti.La situazione è diventata insostenibile, nonostante la Regione Campania abbia stanziato fondi per due pontoni già nell’aprile 2024.Tuttavia, nessun intervento è stato autorizzato e la situazione è peggiorata.La comunicazione è stata inviata a Regione Campania, Prefettura di Napoli, Città Metropolitana e Ufficio Circondariale Marittimo, sollecitando interventi immediati per garantire la sicurezza nelle operazioni di imbarco e sbarco.Gli autotrasportatori hanno espresso preoccupazione per la sicurezza delle operazioni e hanno richiesto risposte immediate prima che la protesta si trasformi in uno stop forzato dei trasporti.La New Atec ha chiesto risposte immediate prima che la protesta si trasformi in uno stop forzato dei trasporti.Se non verranno prese misure urgenti, gli autotrasportatori potrebbero rifiutarsi di sbarcare i mezzi, bloccando i rifornimenti verso le isole di Ischia e Procida.Gli autotrasportatori hanno proposto alcune soluzioni, tra cui la possibilità di utilizzare il porto di Napoli come alternativa, ma questa opzione è vista come poco praticabile a causa della durata della traversata e delle restrizioni orarie.La New Atec ha anche richiesto un tavolo tecnico con Comuni, Armatori e Regione per disegnare una strategia condivisa e percorribile.Inoltre, hanno proposto di estendere le corse richieste alla regione da Medmar su tale tratta per tutto l’anno, per evitare problemi gestionali durante i mesi invernali.La situazione attuale richiede un intervento urgente per evitare gravi conseguenze economiche e logistiche per la regione. La New Atec continuerà a monitorare la situazione e a sollecitare le autorità competenti per trovare soluzioni immediate e a lungo termine.

Ida Trofa