IL CASO – CAPRICHO DA DEMOLIRE, CHE BRACCIO DI FERRO TRA FAVOREVOLI E CONTRARI

149

Ci sono i fondi per demolire il Capricho, una volta tempio del divertimento casamicciolese e non solo e negli ultimi anni divenuto icona del degrado, secondo solo al Pio Monte nella cittadina termale eppure in grado di fungere per molto tempo da sede del municipio. Poi nella conferenza di fine anno ecco l’annuncio del commissario Giovanni Legnini che nel tracciare il bilancio dell’operato svolto rende noto che sono disponibili i fondi per procedere alla demolizione dello storico Capricho. La notizia ovviamente si diffonde a macchia d’olio anche perché il fatto in sé non rappresenta certamente un qualcosa di così scontato. Se poi ci aggiungete che ci troviamo nel pieno dell’inverno e che dunque sull’isola ogni argomento diventa oggetto di discussione, ecco che parte l’immancabile dibattito made in Ischia scatena – come da copione consolidato – il duello tra Guelfi e Ghibellini. C’è chi plaude alla decisione di abbattere quell’obbrobrio e magari dare nuova luce a Piazza Marina, chi minaccia sollevazioni popolari sostenendo che il Capricho non s’ha da toccare, chi interpellato sull’argomento preferisce non profferire verbo ritenendo che la patata sia di quelle bollenti. E, sia chiaro, non ci riferiamo soltanto ai politici – che pure in quanto a tempistiche sulla eventuale demolizione hanno idee diverse – ma anche ai Comuni cittadini che per adesso, specie quelli dell’area centrale di Casamicciola, preferiscono passare ed astenersi. In attesa di tempi migliori. Intanto, si accettano scommesse. Capricho giù, ancora in piedi, se, come e quando. Anche questa è Ischia…