IL CASO – LE RUSPE ENTRANO IN AZIONE, LA CORTE D’APPELLO LE BLOCCA

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La questione legata all’ordinanza di demolizione di un fabbricato a Casamicciola si sta rivelando complessa e dai risvolti giuridici intricati. Un’immobile, che in passato era stato sanato con titolo in sanatoria, ha visto un’ordinanza di demolizione sospesa grazie al ricorso degli avvocati Bruno Molinaro e Massimo Stilla. I legali hanno chiesto la sospensione dell’ordine di demolizione, citando il rischio di danno grave e irreparabile, portando la Corte d’Appello di Napoli a fissare l’udienza per il 6 maggio. La Corte ha deciso di sospendere temporaneamente l’ordine, richiamando la natura giuridica del provvedimento che è stato emesso dal giudice penale ma che assume, secondo i giudici, una dimensione amministrativa.

Al centro della disputa c’è un conflitto di competenze tra la Procura Generale e la Procura della Repubblica, con gli avvocati che sostengono che l’azione esecutiva della Procura della Repubblica contrasti con una sentenza definitiva della Corte d’Appello del 28 ottobre 1997. La sentenza, infatti, avrebbe stabilito la competenza del giudice dell’esecuzione per la gestione di provvedimenti successivi. In base alla giurisprudenza, infatti, quando vi sono più provvedimenti emessi da giudici diversi, la competenza spetta al giudice che ha emesso l’ultimo provvedimento irrevocabile.

In attesa della decisione definitiva, l’intera vicenda si inserisce in un contesto giuridico in continua evoluzione, che finora ha impedito l’esecuzione delle demolizioni. La situazione solleva questioni di competenza che potrebbero avere ripercussioni più ampie sulle procedure future per la gestione delle opere abusive e sanate, ma per ora le ruspe restano lontane da un’altra demolizione sul territorio isolano.