L’INCHIESTA (SEMISERIA) – UN ISCHITANO AL QUIRINALE: ECCO CHI VORREBBERO GLI ISOLANI

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INDOVINADI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Arrivederci e grazie, Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica lascia l’incarico ed il Quirinale e ritorna a vita privata, lontano dallo stress. Il che, aldilà di ogni considerazione, è cosa buona e giusta considerata l’età e in fondo fosse dipeso (soltanto) da lui avrebbe già rinunciato pure solo ad iniziarlo il secondo mandato. Ma le cose sono andate come sono andate e, come recita l’antico adagio, inutile piangere sul latte versato, fermo restando che essere Capo dello Stato non è certo come andare in fabbrica svegliandosi alle cinque del mattino. Insomma, la figura, per quanto non così incisiva come in altri Stati, istituzionalmente è sempre di quelle di rilievo. E allora, non per fare il verso al film “Benvenuto Presidente”, in cui Claudio Bisio si ritrova al Quirinale per uno scherzo del destino – deputati e senatori, non sapendo chi scegliere, optano per un Giuseppe Garibaldi che realmente esiste, è in vita e risponde ai parametrir richiesti – abbiamo provato anche noi a scherzare un po’. La legge è chiara, poi è normale che ci sono una serie di ostacoli invalicabili per i comuni cittadini: chiunque, purchè in possesso di una serie di requisiti, può candidarsi alla Presidenza della Repubblica. Insomma, pensate un po’ cosa ci è venuto in mente, chiedere cioè agli isolani quale loro concittadino sognerebbero di vedere come Capo dello Stato e soprattutto perché. Insomma, nome, cognome e motivazione e non vi nascondiamo che il quesito, per quanto “leggero” ha letteralmente spiazzato i più, che in alcuni casi hanno rinunciato a rispondere, in altri si preoccupavano soltanto di manifestare la loro fede (ma coi tempi che corrono sarebbe meglio dire simpatia) politica, in altri un nome l’hanno effettivamente sparato, vai a capire se per convinzione o magari soltanto per ridere e scherzare su qualcuno. In un caso come nell’altro, quanto ci è stato riferito tanto vi riportiamo, riproponendoci, nel caso in cui ci sia qualcuno che intenda dire la sua, di tornare sull’argomento nei prossimi giorni.

Il battagliero avvocato Antonios Antoniadis, tanto per dirne una, ha il sangue comunista, c’è poco da fare ed allora spara subito il nome di Alexix Tsipras. Quando gli ribadiamo che deve essere un nome circoscritto all’isola risponde in maniera secca: “La verità è che l’unica alternativa seria è la Madonna di Zaro”, per poi aggiungere che “occorrerebbe un soggetto in grado di dare duemila euro di pensione sociale e prenderne lui dieci, che prende ai ricchi per dare ai poveri e che fa la fila per andare dal medico come Pepe Mujica”. Un po’ da libro dei sogni, almeno dalle nostre parti. E restando in tema, guardate come ci frega Cesare Di Scala, patron del Bar Vittoria in Piazzetta dei Pini: “Io eleggerei Roberto Saviano – dice – lo meriterebbe per l’esempio civico e lo spessore morale. Sarebbe ripagato dalle tante ed ingenerose accuse mossegli da coloro che non comprendono quanto sia stato importante il suo impegno”. Pensavamo facesse lo gnorri, ma nemmeno il tempo di muovere un’obiezione che aggiunge: “Ah, giusto, la domanda era rivolta a scegliere un ischitano come presidente. Bene, allora diamogli la cittadinanza onoraria…”. L’idea non sarebbe male, se ci passate la battuta negli ultimi anni l’elargizioni di chiavi della città è l’unica cosa che proprio non ci siamo fatti mancare.

Naturalmente il buongiorno si vede dal mattino e si capisce come i nostri concittadini non siano particolarmente gettonati e benvoluti nemmeno dagli stessi isolani. Non è un caso che l’avv. Antonio De Girolamo è telegrafico: “E’ difficile dare una risposta, perché di isolani che meriterebbero di finire nel rinale (testuale, sic, ndr) ce ne sono fin troppi. Se dovessi scegliere un nome sotto tortura finirei per farti il peggiore, anche perché magari se andasse al Quirinale ce lo toglieremmo dai piedi, finalmente”. Gli chiediamo di chi sta parlando e lui chiude così: “A buon intenditor poche parole”. Sperando che, tra i nostri lettori, di buoni intenditori ce ne siano parecchi, altrimenti potete sempre chiedere lumi al diretto interessato. Chi invece prende la cosa decisamente sul serio, come nel suo stile, è l’avv. Lello Montuori, il quale riflette il giusto e poi non ha dubbi sul suo, o meglio sulla sua, presidente ideale: “La professoressa Franca Di Meglio – sentenzia – ha rispetto quasi religioso per le istituzioni. Cultura umanistica. Competenza giuridica maturata dirigendo istituti scolastici. Equilibrio, rigore, duttilità, ironia, onestà e competenza. Forse per questo non si è mai fatta tentare dalla politica. Una pagina che non ha scritto usando altrove i suoi talenti…”. Non ha dubbi nel fornire la sua risposta anche il presidente dell’Ascom Confcommercio provinciale, il foriano Pietro Russo che nell’indicare il suo presidente ideale non si sposta dal Comune del Torrione: “Personalmente – spiega – candiderei Mariolino Capuano per la sua onestà, non solo intellettuale, ma anche per la sua immensa arte e semplicità. Credo sarebbe un ottimo presidente della Repubblica”.

Non ha dubbi nella sua risposta, per giunta pure articolata è Augusto Coppola: “Presidente della Repubblica? Senza alcun dubbio, Francesco Del Deo! Chi è contemporaneamente più isolano e più romano di lui? Sicuramente addentrato nei palazzi della ‘politica alta’ e più a suo agio lì che nel Green Flash, l’unico che obiettivamente potrebbe avere chance reali. Sono convinto che metterebbe tutti d’accordo conquistando gli oltre seicento voti necessari alla prima votazione, su questo ci metto la mano sul fuoco. Esattamente come a Forio, dove la competizione non è esistita: i vari Prodi, Rodotà e compagni sarebbero spazzati via come foglie secche. Gli basterebbe fare una passeggiatina nell’emiciclo per ammaliare tutti. Bella presenza, elegante, impeccabile, con un sorriso rassicurante, due paroline a caso e sarebbe amore a prima vista, proprio come a Forio”. Coppola riesce ad apparire serio nonostante stia facendo sfoggio di ironia e prosegue aggiungendo che “in un paese dove l’abito fa il monaco e tutto il resto… nessun ischitano lo potrebbe eguagliare. E’ una carica rappresentativa e nello specifico siamo al top, al punto che pure Renzi uscirebbe offuscato. Non riuscirebbe ad essere sbilanciato troppo a favore o troppo contro qualcosa o qualcuno, non gli riuscirebbe per niente, è un imparziale di rimbalzo. E in un ultimo in questo momento uno come lui, se non sbaglio, con i suoi storici buoni rapporti con i paesi arabi, potrebbe essere la figura necessaria ed indispensabile a garanzia della pace e degli interessi dell’Italia e dell’Europa. Io lo voterei ad occhi chiusi, anzi, con gli occhi chiusi. Se parlo ancora un po’ me ne convinco per davvero…”. A chiudere non poteva mancare il commento e la pillola di saggezza del patron del by night isolano, Marcello Bondavalli, che va spedito e senza alcuna esitazione: “Io voterei Zia Rosa (così conosciuta, la popolarissima Rosamaria D’Orta, ndr), riesce sempre a mettere d’accordo tutti”. Come Del Deo, insomma, più o meno. E così Marcellone ci ha regalato anche l’alternativa in quota rosa. Per stavolta, diciamo, può andar bene così.