IL MESSAGGIO INOSSERVATO: LA MADONNA DI ZARO ANNUNCIA TERREMOTI

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madonna zaroDI MASSIMO COPPA

Stranamente la cosa è finora passata inosservata o, evidentemente, è rimasta circoscritta agli ambienti più devoti e vicini al fenomeno, complice magari anche il periodo festivo. Eppure è strano, visto che il messaggio si può facilmente leggere addirittura sulla homepage del sito www.madonnadizaro.it: il 26 dicembre, in quella che è l’ultima “comunicazione” del 2014, la veggente Angela riferisce quanto segue: “Poi la mamma (cioè la Madonna, NdR) ha detto: ‘Vi sarà un fortissimo terremoto in California, e anche tutta l’Italia tremerà. Voi pregate e non temete…’”. Mentre scrivo queste note, in data 5 gennaio, si apprende che si è verificata una scossa di terremoto tra Modena e Mantova, di magnitudo 2,7. E basta fare una breve ricerca per constatare, con sgomento, che dopo Natale la terra ha effettivamente tremato in maniera considerevole in varie zone d’Italia: nel Sannio, in Molise, nelle Marche, in Calabria ed in Sicilia. Per un’isola notoriamente vulcanica e sismica come Ischia, già interessata storicamente da eruzioni e terremoti fortissimi, sentire in una profezia che la terra tremerà è qualcosa che lascia sempre turbati. Anche se si parla della California e, in generale, dell’Italia (terre proverbialmente ballerine), ed anche se non è cristiano rallegrarsi di non essere esplicitamente citati in una profezia negativa, bisogna tuttavia ricordarsi che l’isola d’Ischia è comunque “in Italia” e che, purtroppo, per la sua stessa natura geologica non si tratta di stabilire “se” ci sarà un terremoto disastroso come quello di Casamicciola Terme del 1883, ma “quando”, come in un’assemblea pubblica chiosò il geologo Antonino Italiano. È una triste ma inevitabile verità che non ci servirà ignorare. Del resto già diversi anni fa l’altra veggente, Simona, riferì di aver visto “un’isola e un vulcano che eruttava, la gente cercare di scappare ma non ci riusciva e l’isola veniva inghiottita dal mare”. Non aiuta ad essere ottimisti notare che a pochi chilometri da noi esistono il Vesuvio e l’Area Flegrea, vale a dire un combinato-disposto di vulcanismi esplosivi e che esiste anche il vulcano Marsili. Situato a 150 chilometri dalle coste della Campania, sorge dagli abissi marini ed è alto tremila metri, tutti sommersi: infatti la vetta è a 450 metri sotto il livello del mare. La base è lunga settanta chilometri e larga trenta. Si è formata, quindi, una camera magmatica ciclopica: una massa di fuoco in continua ebollizione e su cui centinaia di migliaia di persone (tra le quali tutti noi) stanno praticamente sedute sopra. Un gigante che, se esplodesse, creerebbe una sorta di buco nero nel cuore del Mediterraneo, un’apocalisse di fuoco, lava e maremoti.

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