FORIO – E’ di nuovo bufera sul porto di Forio, da sempre al centro di polemiche, veleni, ombre e sospetti. A recarsi presso la struttura, nella giornata di ieri, sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Ischia, guidati dal ten. Paolo Aiello, giunti in borghese per non dare troppo nell’occhio. Secondo le scarse indiscrezioni che circolano, i finanzieri hanno provveduto a controllare una vasta documentazione, di natura contabile ma non solo ed avrebbero scattato anche delle fotografie. La visita delle Fiamme Gialle è stata disposta dalla Procura della Repubblica, che ha delegato l’indagine per la raccolta di una serie di informazioni che vengono ritenute di fondamentale importanza. Insomma, l’indagine tutto appare fuorché una bolla di sapone. Ma su che cosa la Procura della Repubblica potrebbe aver puntato la sua attenzione? Qualcuno sostiene, ad esempio, che nel mirino possa esserci la famosa iniziativa adottata dall’ex sindaco Franco Regine, che autorizzò l’installazione di un distributore di benzina nell’area portuale proprio pochi giorni prima della fine della sua seconda ed ultima sindacatura, il che diede l’idea di un provvedimento adottato prima di passare il testimone ad altri. Dove “altri” sta per il suo successore, l’attuale primo cittadino Francesco Del Deo, che pure non ha mai revocato l’atto che fu votato dal precedente esecutivo. Tra l’altro, la delibera in questione parlava di “pubblica utilità”, e anche questo potrebbe prestarsi a qualche malevola interpretazione, giacchè in casi del genere è noto a tutti – anche a chi non mastica le norme vigenti – che a pronunciarsi debba essere il consiglio comunale e non la giunta. In ballo poi, secondo alcuni, ci sarebbe anche l’eterna ed irrisolte querelle proprio tra Regione Campania e Comune di Forio relativa al rinnovo delle concessioni, il che farebbe spirare altro “vento di tempesta” sulla struttura portuale. E poi, ultimo ma non ultimo, e questo più di ogni altra cosa spiegherebbe la presenza ieri mattina di un corpo “specializzato” come quello della Guardia di Finanza, per lo mezzo ci sarebbero anche bilanci poco cristallini, che susciterebbero più di qualche “dubbio”, per usare un eufemismo.