IL PIO MONTE AI TEDESCHI, MA MANCA ANCORA LA FIRMA

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Che ci fosse una trattativa ben avviata per l’acquisto della cadente struttura casamicciolese appartenente all’ente morale Pio Monte della Misericordia, lo si era già detto. Ieri, inevitabilmente, ha suscitato notevole scalpore la notizia pubblicata dal quotidiano Il Mattino, che ha lasciato intendere che i giochi per la cessione del Pio Monte al gruppo Volkswagen sia cosa fatta. In realtà le cose non stanno affatto così: la trattativa tra le parti va avanti e sarebbe anche vicina dal chiudersi ma non ci sono ancora le firme. E non è un dettaglio da poco, anche perché gli acquirenti vogliono anche sincerarsi di essere i benvenuti nella cittadina termale, quindi mancano all’appello anche un paio di incontri istituzionali.

Per quanto riguarda i rumors riportati dal giornale partenopeo, nello stesso si legge che il Pio Monte è finito “saldamente nelle mani di importanti finanzieri tedeschi che fanno capo al colosso automobilistico Volkswagen-Mercedes-Benz.. Le varianti riguardano la realizzazione di due mega parcheggi nei sotterranei della struttura che venne ricostruita dopo il disastroso terremoto che sconvolse Casamicciola nel 1883”. Successivamente Il Mattino fa una ricostruzione storica dei fatti poi ricorda che “La notizia dell’avvenuta vendita è stata divulgata l’altra sera nel mezzo della VIII edizione di «Torri in Festa, Torri in Luce». Parlando proprio del Pio Monte, vi ha fatto accenno la professoressa Marina Fumo, ordinaria di architettura tecnica all’Università di Napoli, e subito si è acceso il dibattito fra soprintendenti, restauratori, paesaggisti, convenuti a Ischia da tutto il mondo per l’annuale appuntamento che valorizza strutture d’epoca, paesaggi, arredi urbani e naturali, e che viene organizzato da Aldo Imer. Gli esperti si augurano ovviamente che la nuova proprietà tedesca faccia le cose per bene e che la nuova struttura non procuri danni al contesto architettonico ed urbanistico, del quale resta parte integrante. Nessuna reazione ancora si registra invece a livello locale”. Poi non mancano le abituali bufale del giornale napoletano che parlano del fatto che gli amministratori di Casamicciola hanno saputo per ultimi della vendita. In realtà presso la sede municipale del Capricho sono ben al corrente di quello che sta succedendo e poi di vendita, come detto, non se ne parla ancora.

La chiosa finale del pezzo del giornale di via Chiatamone ha però un senso: “È facile prevedere però che l’ingresso dei capitali tedeschi nell’economia turistica e dei servizi produrrà vantaggi a livello locale, in un momento in cui il paese è economicamente in ginocchio a causa del terremoto. È notizia dei giorni scorsi che una struttura alberghiera è stata acquistata attraverso un fondo di investitori della Turchia e che anche i russi si stiano interessando ad acquisizioni. Tuttavia, ci sarà da tenere in conto che qualora la ricostruzione partirà, non si potrà delocalizzare più nulla in quella area. E di alternative, sul territorio di Casamicciola, ce ne sono davvero poche”.