IL PMLI: SANITA’ BASTA CHIACCHIERE. ADESSO SI TORNI IN PIAZZA

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L’Organizzazione isolana del PMLI aderisce al CUDAS, pur rivendicando la propria identità e la libertà di esprimere le proprie posizioni politiche.

Pertanto, nel ritenere che l’incontro col direttore dell’ASL NA 2 D’Amore è stato solo uno scambio di opinioni, che conferma anche l’impossibilità di certi funzionari, di districarsi nel farraginoso e esasperante meccanismo burocratico di una macchina regionale ormai in dissesto, sottolinea che sono emersi questi darti certi:

  • che l’interlocuzione con i vari responsabili, nel tentativo di strappare qualche benevolo impegno, non serve a cambiare la situazione perché è limitata alla provvisorietà dell’incarico che essi ricoprono e non può appartenere certamente, alla strategia di lotta per il diritto alla sanità;
  • che non bisogna perdere di vista l’obiettivo prioritario di invitare le masse a scendere in piazza per rivendicare con forza e determinazione, il diritto ad una sanità pubblica, gratuita, con la partecipazione diretta dei lavoratori, per pretendere che i finanziamenti destinati alla sanità, devono rappresentare una cospicua percentuale del Prodotto interno lordo e confluire in un apposito fondo nazionale;
  • che serve solo il deciso impegno dei lavoratori, dei giovani, delle donne, dei pensionati, delle masse, per imporre una nuova politica sanitaria nazionale ed in particolare della Regione Campania, dove magari, il buon proposito di qualche dirigente, viene vanificato dalle scelte di una Regione fallita su tanti temi, fra cui proprio l’assurdo, inaccettabile e scellerato commissariamento del settore sanitario, che blocca ogni iniziativa urgente e necessaria a garantire, a zone disagiate come l’isola d’Ischia, il diritto alla sanità.

I marxisti-leninisti dell’isola invitano ancora una volta a ritornare in piazza, per far sentire alta la voce degli ischitani, sul territorio isolano e direttamente a Napoli alla Regione, dinanzi al presidente De Luca, che continua a sbandierare grandi conquiste ma finge di non sentire chi denuncia il disastro sanitario ischitano, come dimostrano le richieste avanzate dallo stesso Comitato, dalle più semplici esigenze di garantire igiene e sanità in un ospedale infestato da topi e scarafaggi, alla eliminazione di assurdi disagi che gli utenti sono costretti a superare per effettuare una semplice prenotazione di visita, fino alle più gravi esigenze riguardanti il ripristino della SIR e del Pronto Soccorso, una decorosa sistemazione del reparto oncologico, oggi in condizioni vergognose e offensive, all’ampliamento dell’Ospedale ormai da tempo, asfittico.