DI GENNARO SAVIO
Sono settimane che attraverso i nostri servizi giornalistici denunciamo la presenza di pericoli assurdi nel campetto antistante il Tribunale di Napoli. Dopo aver segnalato circa un mese fa la presenza di una porta a rischio crollo che col primo soffio di vento sarebbe potuta crollare addosso a qualche ragazzino visto che era tenuta in piedi da alcune pietre che ne circondavano i pali, chi di dovere anziché farla riparare l’ha pericolosamente appoggiata alla ringhiera laterale con uno spuntone di ferro che sporge per circa mezzo metro ad altezza uomo e contro il quale potrebbe sbatterci uno dei bambini che quotidianamente corrono dietro ad un pallone e ferirsi gravemente: che vergogna! In effetti si è eliminato il pericolo di crollo della porta ma se n’è creato uno ancora maggiore quando per ripararla bastava poco o nulla. Ma non è tutto. A dimostrazione che i nostri figli hanno necessità di avere a loro disposizione quello che rappresenta uno dei pochissimi spazi pubblici destinato al loro svago, i ragazzi pur di continuare a giocare costruirono una porta rudimentale con le proprie mani piazzando lateralmente due bidoni dell’immondizia dentro i quali ficcarono due tondini di ferro tenuti dalle pietre e fissato anche uno straccio di rete da un palo all’altro. Ebbene, ieri pomeriggio percorrendo via Michele Mazzella e vedendo dei ragazzi giocare, mi sono fermato ed ho scattato una fotografia. Una fotografia che dovrebbe fare arrossire di vergogna gli amministratori comunali perché ritrae dieci ragazzi che giocano a calcio grazie alla porta rudimentale che altri giovani ischitani hanno costruito. Amministratori ischitani che dimostrano di non avere il minimo rispetto istituzionale per quei ragazzi i quali, nell’era della tecnologia, anziché perdersi nei meandri di internet e dei giochi della playstation fortunatamente dopo lo studio e nelle ore di svago preferiscono ancora correre dietro ad un supersantos così come facevamo noi negli anno ’80. “Signor Savio, ho visto il vostro video, che dite l’aggiustano questa porta?”, mi ha chiesto uno i loro. “Speriamo di si – ho risposto io – purtroppo non dipende da me ma dal sindaco Ferrandino e dagli amministratori comunali che hanno eletto gli ischitani e che sino a questo momento si sono dimostrati persino incapaci di farla riparare. Se ne avessero acquistata una nuova, sicuramente avrebbero risolto subito il problema e avrebbero evitato nuove figuracce”. Cosa aggiungere. Questi signori, così come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, che con il loro malgoverno da anni dimostrano di non avere amore per il territorio che amministrano e che trascurano le esigenze dei nostri ragazzi, anziché continuare vergognosamente a litigare su chi deve avere più potere, bene farebbero a dimettersi in blocco e a liberare, così, il paese dalla loro inutile presenza. Sindaco Giosi Ferrandino, amministratori tutti, è giunto il momento di andarvene a casa…