INCHIESTA RIFIUTI, IL SEQUESTRO DEGLI ATTI SCATENO’ IL “PANICO” TRA GLI INDAGATI

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Che nell’ambito dell’inchiesta rifiuti sull’asse Lacco Ameno-Forio i personaggi coinvolti a vario titolo nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli avessero qualcosa da temere, lo si evince in maniera chiara allorquando diventa noto a tutti che gli inquirenti stanno indagando sulla vicenda chiedendo l’acquisizione di una serie di atti. Scatta una sorta di psicosi, di fibrillazione, sia nel Comune del Fungo che all’ombra del Torrione e sembrano tutti terrorizzati, segno evidente che qualcosa che non va comunque c’era, al di là delle responsabilità penali che per ovvi motivi dovranno essere accertate in altra sede. Una data significativa e spartiacque, in tal senso, è il 18 giugno, quando cioè vengono sottoposte a controllo le utenze di molti degli indagati. Il monitoraggio di queste utenze, veniva effettuato con l’intento registrare gli eventuali commenti determinati dall’acquisizione dei documenti relativi alle gare di appalto oggetto di attenzione investigativa, operata presso alcuni degli Enti locali coinvolti. Quindi, in data 21 giugno, presso i Comuni di Lacco Ameno e Forio, veniva depositata formale richiesta di duplicazione degli atti di interesse alle indagini. Questa scelta veniva premiata dai risultati conseguiti, infatti la presenza del personale della Squadra Mobile negli uffici di Oscar Rumolo ed Enzo Rando, scatenava una serie di allarmate conversazioni e febbrili confronti tra i componenti dell’organizzazione, palesemente ed inequivocabilmente preoccupati delle attenzioni investigative rivolte nei confronti degli appalti che si ritenevano potessero essere stati truccati.

In particolare l’intervento operato presso il Comune di Lacco Ameno, determinava quindi l’impellente esigenze di un incontro tra Rumolo, Domenico De Siano e la segretaria comunale Giulia Di Matteo. La donna infatti nella circostanza non esitava a precipitarsi sull’isola per riferire anche sull’esito dell’incontro avuto con la pg, da cui era stata sentita e questo nonostante gli orari di chiusura del Comune. Ed una telefonata tra la Di Matteo e De Siano, in tal senso, sarebbe abbastanza emblematica:

DE SIANO – Pronto?

DI MATTEO – Domenico… Giulia!

DE SIANO – Dottoressa, dimmi…

DI MATTEO – Dovrei restare probabilmente… eh… scusami se ti disturbo, ma ti volevo dire che io domani sera…

DE SIANO – E poi ti dico io poi… te lo dico domani dove devi stare…

DI MATTEO – Va bene…

DE SIANO – Okay…

DI MATTEO – Okay, allora a domani ciao…

DE SIANO – Ci sentiamo domani

DI MATTEO – Un bacio, ciao, ciao, ciao…

Il giorno seguente, come concordato, la Di Matteo si recava sull’isola di Ischia per adempiere al suo incarico, ovvero relazionare a Domenico De Siano ed Oscar Rumolo. La segreteria si sente telefonicamente proprio con Rumolo ed annuncia il suo arrivo da Pozzuoli sul porto di Casamicciola, col funzionario lacchese che si offre di andarla a prendere al suo sbarco. Lei ringrazia e riferisce al suo interlocutore: “Ci sentiamo dopo e ci dobbiamo vedere…”. L’incontro tra le parti in effetti avviene, così come un successivo breefing presso il Bar Calise di Piazza degli Eroi. A seguito dell’incontro tra la Di Matteo e Oscar, il Sindaco del Comune di Lacco Ameno Carmine Monti che secondo gli inquirenti “risultava essere un altro componente inserito nell’organizzazione, contattava con apprensione Rumolo per essere aggiornato sulle rivelazioni della donna, ricevendo in merito allarmanti risposte, come risulta da un colloquio telefonico tra i due…

RUMOLO – Pronto?

MONTI – Hai visto la segretaria?

RUMOLO – Eh sì… cose molto serie!

MONTI – Vabbè, quando sta?

RUMOLO – Tu dove stai, dove stai ora?

MONTI – Io sto a casa, tu dove stai?

RUMOLO – Io sto ad Ischia…

MONTI – Perché non ci vediamo?

RUMOLO – Eh, ci dobbiamo vedere, quando vengo a Lacco

MONTI – Chiamami

RUMOLO – Ti chiamo

MONTI – Ciao…

RUMOLO – Ciao, ciao…

Qualche ora dopo, De Siano chiedeva a Rumolo informazioni in merito a quanto riferito dalla Di Matteo, inoltre nel corso della telefonata anche la compagna di De Siano manifestava la sua preoccupazione in merito alla vicenda:

 

RUMOLO – Pronto?

DE SIANO – Dove stai?

RUMOLO – Ora sto andando all’ufficio…

DE SIANO – Novità?

RUMOLO – Sì, ma roba di abbattimenti…

DE SIANO – Ahhhhheee, e a chi si riferiva?

RUMOLO – No, quelle vecchie cose, non nuove…

DE SIANO – Vabbè, e che ti volevo dire… aspetta un attimo…

 

(Daniela interviene nella conversazione…)

 

DANIELA – Oscar…

RUMOLO – Madame, dite…

DANIELA – Vuoi venire a mangiare al San Montano con me e Domenico… Francesca ci sta?

RUMOLO – No, e mh…

DANIELA – E vuoi venire tu… Oscar?

RUMOLO – e dimmi…

DANIELA – Vuoi venire tu?

RUMOLO – E a che ora dobbiamo vederci?

DANIELA – A che ora, alle nove, così ci spieghi se il tempo è stato bello o brutto… tu cosa vuoi mangiare?

RUMOLO – E no… io poi… vabbè perché stasera…

DANIELA – Vabbè, poi decidiamo da vicino…

RUMOLO – Vabbè io passo perché poi avevo appuntamento con quell’altro filosofo (incomprensibile, ndr)… il ragioniere, vabbè dopo passo là…

DANIELA – Allora ci vediamo alle 21 al San Montano?

RUMOLO – Ci vediamo alle 21 là allora, ci vediamo al San Montano

 

Il clima, insomma, si fa rovente, al punto tale che come già raccontato il 23 giugno il sindaco di Forio Franco Regine – altro Comune dove nel frattempo era stata richiesta l’acquisizione in copia degli atti di gara relativi all’appalto affidato alla Ego Eco di Vittorio Ciummo – tentava di contattare De Siano ma inutilmente giacchè lo stesso aveva lasciato il suo telefono nella portineria dell’albergo. Così come lo stesso Rumolo nel frattempo preme per incontrare con una certa celerità lo stesso patron dell’azienda di Cassino. Successivamente Oscar Rumolo dovendo consegnare alla polizia copia degli atti della gara di affidamento della nettezza urbana, esortava nuovamente Giulia Di Matteo a recarsi a Lacco Ameno per un ulteriore controllo sulla documentazione. Al telefono Oscar è categorico e dice alla sua interlocutrice: “Eh, dovresti venire, dovresti venire… perché è necessario, hai capito?”. Crescono ansia e preoccupazione ma in un modo o nell’altro si prova anche a voler fare qualche esercizio di ottimismo. E’ il caso di Oscar Rumolo che in merito alla regolarità delle “carte” qualche giorno dopo si intrattiene telefonicamente con il fratello Antonio – con il quale presumibilmente si era confidato – esprimendo la sua tranquillità in merito. Nell’occasione l’indagato, ignaro della precedente attività di indagine svolta dalla polizia giudiziaria, aggiungeva di ritenere un “tentativo” quello operato dagli inquirenti che veniva considerato “vano”…

 

ANTONIO – Novità per il resto… quel fatto là tutto a posto?

OSCAR – Tutto bene…

ANTONIO – Una sciocchezza…

OSCAR – Eh poi… non dovrebbe avere… le carte stanno a posto… non dovrebbero esserci problemi…

ANTONIO – Ma io già lo sapevo questo, però hai capito le domande…

OSCAR – Poi ti spiego da vicino, è sempre un tentativo, poi ti spiego…

ANTONIO – Va bene, okay…

OSCAR – Ciao…