FORIO – Il sindaco di Forio stimolato dalle recenti notizie in merito alla novità che potrebbe portare sulle procedure degli abbattimenti, si sofferma soprattutto sulla radice del problema. Il suo ragionamento parte da lontano e si sofferma sulla cristallizzazione dei numerosi condoni edilizi che ad oggi hanno lasciato in un limbo di incertezza i numerosi proprietari di manufatti abusivi. «Avrebbe dovuto essere il Parlamento ad essere chiaro e preciso in modo da dare delle risposte certe ai cittadini, invece l’immobilismo ha messo nelle condizioni il cittadino di commettere degli abusi. In uno Stato serio dovremmo mettere una pietra sopra su tutto ciò che è stato fatto, ovviamente tralasciando tutti quei manufatti che sono stati costruiti in zone pericolose e dove non sono presenti le basilari condizioni di sicurezza. La realtà è che sull’isola ecomostri non ve ne sono, al massimo abbiamo manufatti di necessità costruiti per garantire un tetto sulla testa alla popolazione. Bisogna poi tener conto delle conseguenze di eventuali abbattimenti che spesso colpiscono famiglie che non sanno poi dove andare a vivere. Queste persone poi dove le mettiamo? Chi si prende carico dell’enorme problema sociale che si verrebbe a concretizzare una volta messi sulla strada persone che non hanno alternative? La realtà è che in Italia vi è un immobilismo che non giova a nessuno. In altri stati, come la virtuosa Svezia ci sono delle zone che somigliano a Punta Caruso e si vedono tranquillamente schiere di casette che arrivano fino al mare, naturalmente tutte costruite con norme severe e integrandole con il territorio circostante. Qui in Italia una cosa del genere risulterebbe essere uno scempio.