di Gennaro Savio
Nel Comune di Ischia presso la scuola “Guglielmo Marconi” in occasione della consultazione referendaria nonostante fossero stati adibiti due seggi elettorali ad hoc, purtroppo per i diversamente abili è stato difficile votare. A denunciarlo su FaceBook è stato l’ischitano Peppe Varchetta, fondatore del gruppo “Passeggio Libero”, il quale anche davanti alle nostre telecamere ha sottolineato come il ripiano su cui votare e l’urna in cui depositare la scheda non fossero posizionati ad altezza di carrozzina. “A parte il fatto che non ho potuto prendere l’ascensore perché il pulsante per azionarlo è posizionato troppo in alto – ci ha dichiarato Peppe Varchetta -, entrato nella cabina elettorale del seggio adibito per diversamente abili, essendo che il ripiano su cui avrei dovuto scrivere mi arrivava praticamente all’altezza degli occhi, per votare ho dovuto poggiare la scheda sulle ginocchia. E così nello scrivere, non essendo poggiato su di un ripiano rigido, con la matita ho rischiato persino di bucare la scheda rendendola così nulla. Ma non è tutto. Infatti non ho potuto nemmeno riporre la scheda nell’urna in quanto anch’essa era poggiata su di una cattedra molto alta. E’ stata per me – ha concluso Peppe – l’ennesima delusione”. L’ episodio raccontatoci da Peppe Varchetta, nel Comune di Ischia purtroppo fa il paio con il mancato abbattimento delle barriere architettoniche che a causa dell’insensibilità politica dell’Amministrazione comunale guidata da Giosi Ferrandino non sono state eliminate neppure su alcuni marciapiedi la qual cosa nega di fatto il riconoscimento del diritto alla mobilità dei nostri concittadini costretti a muoversi su di una sedia a rotelle. L’augurio, naturalmente, è che oltre all’immediato abbattimento delle barriere architettoniche, ai diversamente abili sia sempre data la possibilità di esprimere il voto senza intralcio alcuno anche perché per farlo è semplicissimo e basterebbe utilizzare come ripiano dei banchi più bassi su cui votare e su cui poggiare l’urna.