ISCHIA – La cronosquadre di Ischia, seconda tappa del Giro d’Italia 2013, è del Team Sky. La squadra di Bradley Wiggins ha chiuso i 17,4 chilometri del percorso disegnato sull’isola davanti al golfo di Napoli a una media di 46,275 orari. Il primo a tagliare il traguardo è stato Salvatore Puccio (ha preceduto il compagno di squadra Dario Cataldo) che dunque ha indossato la maglia rosa a quasi un anno di distanza dall’ultimo italiano (Adriano Malori a Porto Sant’Elpidio, l’11 maggio 2012). I BIG — L’Astana di Vincenzo Nibali ha pagato 14″, un risultato considerato “positivo” dal siciliano subito dopo la prova corsa sotto un sole estivo (28°). A 25″ la Garmin di Ryder Hesjedal, ultimo vincitore della corsa rosa. A 37″ la Bmc di Evans e Phinney. Male Sanchez e la Euskaltel, a 1’01”. Ottima prestazione della Lampre-Merida di Michele Scarponi e della Movistar di Eros Capecchi e Giovanni Visconti. La squadra spagnola ha fatto segnare il miglior intermedio (10’10”), chiudendo a 9″ dal Team Sky. Per la Lampre invece un ottimo sesto posto a 22″ dalla Sky, stesso tempo della Fantini-Selle Italia..
LA NUOVA ROSA — Salvatore Puccio, siciliano trapiantato in Umbria, nella prima tappa sul Lungomare Caracciolo di Napoli era arrivato 33/o. Nato a Menfi (Agrigento), il nuovo leader ha 23 anni e in carriera ha vinto il Giro delle Fiandre under 23 nel 2011. Domani finale difficile a Marina di Ascea, in Cilento con la salita di Sella di Catona a 20 km dal traguardo.
Ma il vero vincitore di oggi è davvero l’isola d’Ischia che attraverso un evento come il Giro d’Italia è stata irradiata in ben 168 paesi del mondo. Una terra mostrata in tutta la sua bellezza, una vetrina di incomparabile valore diffusa a livello planetario. E’ stato bello anche vedere tante strade sgombre dalle auto ed un’atmosfera che ha ricordato quella dei tempi che furono. Un patrimonio che sarebbe importante non disperdere, anche perchè in fondo se di sacrificio si è trattato non è stato nulla di insormontabile. Agli amministratori dei sei Comuni il compito di sedersi a tavolino e cercare soluzioni per rendere più vivibile il territorio, anche evitando chiusure drastiche come quelle di oggi. Ma il nostro sogno, scusate il gioco di parole, è che quanto visto oggi non rimanga solo un sogno. Grazie Ischia, grazie Giro d’Italia.