di Gennaro Savio
In via Leonardo Mazzella a Ischia si è reso necessario l’intervento della Protezione Civile per rimuovere il ramo spezzato e a rischio crollo di un possente pino presente in una delle aiuole che costeggiano questo frequentatissimo tratto di strada quotidianamente attraversato da centinaia e centinaia di pedoni ed automobilisti. La situazione di pericolo venutasi a creare oggi, ha riacceso con forza i riflettori sulla potenzialità pericolosità dei tantissimi pini presenti lungo questa strada. Infatti, cosi’ come abbiamo già denunciato in passato, qui i pini alti e possenti che popolano il marciapiede, risultano quasi tutti pericolosamente inclinati ed essendo che col vento forte le chiome non potate danno origine ad un pauroso effetto “vela” e considerato che le loro radici risultano particolarmente affioranti in quanto non scendono in profondità nel terreno, non è da escludere che prima o poi uno di questi possenti alberi possa crollare cosi’ come è già avvenuto recentemente all’esterno dell’alberghiero e della scuola media “Giovanni Scotti”. Di qui la necessità di provvedere immediatamente ad una perizia statica su tutti gli alberi piantati da decenni nel centro cittadino cosa che già da anni avviene in tantissime città italiane. Ma la cosa che in via Leonardo Mazzella mi ha lasciato letteralmente di stucco, è il fatto che alzando lo sguardo verso l’attigua pineta degli “atleti” abbia notato la presenza di ben tre pini secchi e alcuni cittadini della zona mi hanno riferito che sarebbero seccati da tantissimo tempo. E allora cosa aspetta l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giosi Ferrandino a farli rimuovere? Aspetta prima che si schiantino al suolo con tutte le gravi conseguenze che questo potrebbe comportare? Amministratori ischitani, attivatevi immediatamente a far rimuovere i pini secchi presenti nei pressi di via Leonardo Mazzella e così come avviene in altri Comuni d’Italia, avviate un’accurata indagine sullo stato di salute del patrimonio arboreo cittadino onde evitare che prima o poi possa scapparci il morto.