JANNOTTI PECCI: DATI SQUINZI? IN CAMPANIA TURISMO OK

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“I segnali di ripresa annunciati dal presidente Squinzi riguardano soprattutto le industrie del centro nord. Perché lì è forte l’export, al contrario in Campania ci sono segnali poco intensi in quel settore”. Lo ha dichiarato al Velino il presidente Confindustria Campania Costanzo Jannotti Pecci. “Dati incoraggianti – ha spiegato Pecci- riguardano l’industria del turismo, i segnali positivi in questo settore ci fanno vedere la luce in fondo al tunnel. In più la Campania, come del resto il Mezzogiorno, registra un dato occupazionale che è maggiore rispetto a quello del Nord, ora non ci resta che consolidare questi numeri. In che modo? Occorre in primis fare chiarezza sui fondi Ue dalla programmazione 2007/2013 a quella non ancora definita del 2014/20”. Secondo Pecci, una volta concluso il piano e stabilite le risorse bisogna fare un ulteriore passo: “E’ necessario che vi sia armonia tra imprese, le istituzioni e la sfera pubblica. Abbiamo già segnalato al governatore De Luca l’ opportunità di individuare alcuni meccanismi. Tra questi le provvidenze per un massimo di 200mila euro, in questo modo si crea opportunità di crescita per le imprese. Confidiamo – ha evidenziato il numero uno di Confindustria Campania – che possa seguire nostra indicazione”.

Buona la direzione della Regione di avviarsi ad una vera sburocratizzazione: “I grovigli burocratici – ha spiegato Pecci – sono la prima causa dei problemi e delle difficoltà per il sud. Sicuramente è una buona iniziativa quella della legge regionale sulla semplificazione, ma la norma non risolve le criticità se le previsioni non vengono attuate”. Passi avanti sono stati fatti ma resta un nodo cruciale non risolto: “Il governo non può più rinviare un’esigenza del Mezzogiorno, e cioè quella di realizzare processi di rigenerazione urbana. Napoli in particolare ha una falla sulla questione Porto. Il ministro Delrio ha assicurato che entro due mesi risolverà, ma è impensabile che da anni non abbiamo un vertice operativo regolare. Per l’area portuale serve una guida sicura e determinata. L’inadeguatezza del Porto di Napoli – ha poi concluso Pecci – ha creato enormi problemi per la spesa e la funzionalità, il malfunzionamento dello scalo portuale incide sull’intero apparato regionale industriale. Salerno non è in grado di gestire il trasporto dell’intera Campania. Vogliamo una ripresa? Si pensi al più preso alla nomina per il porto di Napoli”.