LA CITTA’ GENTILE, ECCO IL ROMANZO DI GIOVANNI SCIPIONI

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L’ultima città gentile è un esperimento, un prototipo di una città perfetta. Un luogo che non
conosce cattiveria. È gentile. Gli scienziati della Terra l’hanno costruita per inviarla nello
spazio. È l’unica speranza di un’umanità ormai fortemente colpita dalla peste nera che sta
annientando ogni essere vivente. È lontana anni luce dalla Terra. È un’astronave con le sfere multicolori abitata da un giovane terrestre e da una serie di personaggi di clorofilla. Perché solo con innesti di piante, sostengono gli scienziati, si può rimodellare la gentilezza ormai completamente scomparsa nelle nostra quotidianità. Il libro è un giallo fantascientifico che racconta di stanze segrete, di grilli portafortuna, di pittori che dipingono sull’acqua e di tante altre bizzarie. Pone una serie d’interrogativi sulla vita che conduciamo oggi nelle nostre grandi e piccole città. La gentilezza nel pensare crea profondità, dice un filosofo cinese. Oggi viviamo in una società superficiale. Manca la profondità del pensiero, l’alternarsi di una società che riesca ad avere un atteggiamento premuroso nei confronti della vita e la consapevolezza delle emozioni proprie e degli altri che ci circondano. Il racconto del libro è anche la speranza che tutto questo possa realizzarsi nelle nostre città e non in una città lontana anni luce.