Un piatto in tavola non si nega a nessuno. É questo il monito che ha spinto Nunzia Mattera, circa un mese fa, ad organizzare una “catena alimentare”, una raccolta di cibo da destinare alle famiglie di Perrone in difficoltà. «Non so come ho iniziato, – racconta Nunzia mentre organizza in una stanza di una casa al primo piano la spesa di questa settimana – credo sia stata rabbia perché le grida d’aiuto non vengono ascoltate. Mi sono trovata fuori la chiesa per due sere, un mese fa è morto mio fratello e al posto dei fiori abbiamo voluto che i soldi fossero destinati alle famiglie bisognose di Perrone. Stanno aumentando tanto, ho trovato fuori la porta di Don Gaetano, che in silenzio sta facendo un grande lavoro, persone che non immaginavo, gente come me che lavora e mi sono sentita male». Ad oggi Nunzia grazie all’aiuto di Lucia, della cooperativa Kalimera e di altre persone, ogni settimana distribuisce una spesa a 11 famiglie; in tutto 45 persone. «Una domenica mattina – racconta ancora Nunzia – ho chiesto aiuto tramite facebook, ho creato il gruppo “catena alimentare” ho barattato delle borse e delle verdure con generi alimentari e ogni settimana porto legumi, pomodori, marmellate, succhi di frutta, biscotti e anche il caffè che per me non è un optional è un alimento, quando non c’ è il caffè in casa per me è come se non ci fosse niente». Il quartier generale di Nunzia è una casa di uno zio posta al primo piano a Perrone, sale e scende le scale più volte al giorno, carica di pacchi e di buste, «ho 57 anni ed è dura salire e scendere le scale, mio figlio, che ha 30 anni, ha paura che la cosa possa degenerare ma fin quando ho la forza voglio continuare a farlo. Aiutare il prossimo non è carità ma è amore la ruota gira io oggi posso mettere il piatto in tavola ma magari domani no e sono certa che qualcuno mi aiuterà». Non è un caso che il termine “catena” sostituisca quello di “colletta “, Nunzia lo spiega riproponendo con le mani due anelli di una catena, una sorta di abbraccio collettivo con quelle famiglie in difficoltà dove chi prima lavorava, ora per colpa della crisi, non lavora più, «l’edilizia si è fermata non lavora più l’idraulico né il fabbro, vado da loro porto una spesa e il loro abbraccio è il più bel ringraziamento. Per fortuna sto ricevendo aiuto da persone come me ma dai ricchi non ho ricevuto nemmeno una scatola di pelati». Con Nunzia abbiamo deciso di fare due appelli, il primo è quello di aiutare lei e Lucia lì dove la Caritas non arriva, l’emergenza è ora per una famiglia con bambini per cui si richiedono omogeneizzati e pastina,e ancora per una ragazza madre che a maggio avrà la sua bambina alla quale è giusto che non manchi nulla. Il secondo appello va a quella parte della cittadinanza, e ancor di più al comune di Casamicciola, che dispone di una stanza al pian terreno così da poter sistemare le spese che man mano, siamo fiduciosi nel buon cuore degli ischitani, arriveranno in modo da rendere l’organizzazione della merce più agevole. Nel frattempo grande aiuto sta arrivando dalla cooperativa Kalimera che ha organizzato per venerdì pomeriggio una grande Festa di Carnevale che non ha costo d’ingresso; per entrare bisogna infatti portare un sostegno per la colletta alimentare, una bella iniziativa per far conoscere l’operato di Nunzia e sensibilizzare ancor di più la cittadinanza. Il manto nero della crisi ha coperto anche la nostra isola, ad oggi sono 480 le famiglie che si rivolgono alla Caritas, 1500 persone e, al di fuori di queste, tante altre si nascondono per vergogna o perché l’isola è piccola e si fa più presto a puntare il dito che a rimboccarsi le maniche e aiutare. Ma un piatto di pasta non si nega a nessuno. «Aiutare gli altri – conclude Nunzia con gli occhi umidi e sinceri – è una cosa così bella che non so descrivere, il sabato sera arrivo a casa e mi sento bene, come se avessi vinto 2, 3 mila euro».