LA “GRANDE FARSA” DI ISCHIA AMBIENTE: ARRIVA UNGARO E NON CAMBIA NULLA

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ISCHIA – Non c’erano dubbi sul fatto che Salvatore Sirabella non sarà più il presidente di Ischia Ambiente, per quanto qualcuno pensava ancora che i litigi veri o presunti con il sindaco d’Ischia fossero soltanto una sorta di “sceneggiata” finalizzata al perseguimento di chissà quale fine. Tra poco spiegheremo che comunque non si erano sbagliati, ma solo a metà. E non c’erano dubbi nemmeno sul fatto che l’assemblea della Ischia Ambiente, prevista nella mattinata di ieri in prima convocazione, sarebbe saltata. Quando il legale rappresentante dell’azienda che detiene il cento per cento delle quote, e ci riferiamo al sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino (con il soggetto giuridico che risponde al nome di Comune di Ischia) ha un impegno ben più serio ed importante – come la prima udienza del processo che lo vede sul banco degli imputati nell’ambito della vicenda legata a metano e tangenti – era chiaro che il primo appuntamento sarebbe andato deserto. Ma attenzione, però, per quello odierno le cose potrebbero andare diversamente nel senso che nella mattinata di ieri potrebbe essere arrivata l’attesa fumata bianca per l’uomo che dovrà presiedere la società che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Il prescelto sarebbe stato individuato e potrebbe essere nominato già oggi, al termine di un’assemblea alla quale – salvo contrattempi o repentini cambi di strategia dell’ultima ora (comunque possibili in una fase in cui il caos politico che regna nel palazzo municipale di via Iasolino porta a continui stravolgimenti) – il socio ente pubblico dovrebbe essere regolarmente presente. Il nome del nuovo presidente sarebbe quello di Crescenzo Ungaro, il quale risponderebbe chiaramente a logiche politiche in termini di nomina ma decisamente diverse da quelle che potrebbero essere immaginabili ad un’analisi più o meno superficiale. Alcune indiscrezioni, infatti, raccontano che l’investitura del tecnico avrebbe ricevuto il placet di Gigi Mollo e Paolo Ferrandino, altre che dietro ci sarebbe lo zampino di un accordo celato e sottobanco (l’ennesimo) tra Giosi Ferrandino e Domenico De Siano. Se sulla prima opzione si può discutere, la seconda appare francamente come una conclusione se vogliamo logica ma troppo facile. Ungaro, infatti, ricopriva l’incarico di responsabile dell’ufficio tecnico di Lacco Ameno prima di dover abdicare nel momento in cui l’amministrazione comunale non votando il bilancio sancì di fatto lo scioglimento del consiglio, l’arrivo del commissario prefettizio ed il conseguente dissesto finanziario con il quale adesso fa i conti Giacomo Pascale. Insomma, uno più uno fa sempre due e tirare le somme così ci potrebbe anche stare. Ma come in ogni “giallo” che si rispetti, la soluzione del caso sarebbe troppo elementare.

Ed è per questo che all’orizzonte si profila un altro teorema, magari più suggestivo ma parimenti fattibile, anzi sulla carta molto più realistico rispetto al precedente. Giosi Ferrandino e Salvatore Sirabella fingono di litigare ma è tutta una farsa, ai ferri corti non ci arrivano mai. La verità è che il secondo non può continuare a svolgere le sue mansioni nella società partecipata per motivi legati alla sua attività di dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione. Ma meglio fingere dissapori col sindaco d’Ischia, in modo da far intendere che la rottura sia traumatica. In realtà, secondo alcune “gole profonde” bene informate, non si capisce perché ma tra Giosi e Salvatore ci sarebbe un accordo a prova di bomba e che dunque mette in condizione di garantire il presidente uscente. E voi direte, che c’entra Crescenzo Ungaro? C’entra eccome, perché a parte qualche “amicizia comune” che li lega dal punto di vista professionale, c’è anche un secondo indizio che sommato a questo porta ad una sorta di “mezza prova”. E questo indizio conduce dritto a Casamicciola Terme, dove qualche tempo fa ci furono alcune turbolenze legate alla permanenza di Mario Lettieri al timone dell’Amca. L’avvocato venne poi riconfermato con un contratto fino a giugno 2016 ma in quel periodo di crisi tra i nomi che spuntarono c’era proprio quello di Ungaro. Che, tra gli altri, era sponsorizzato proprio dall’attuale presidente del consiglio comunale di Casamicciola, Vincenzo D’Ambrosio, e si racconta proprio su input di Salvatore Sirabella. Una circostanza, questa, che dimostrerebbe come un eventuale passaggio di consegne sull’asse Sirabella-Ungaro non cambierebbe nulla, lasciando di fatto ampio potere decisionale (e non solo) nelle decisioni e nella gestione della partecipata monnezzara isolana.

Dunque, per arrivare a sintesi e conclusione, il buon De Siano non c’entrerebbe proprio nulla o al massimo c’entrerebbe in misura molto marginale. Ora non resta che aspettare quello che accadrà nei prossimi giorni o magari prossimamente per capire se siamo di fronte alla solita favola dal lieto fine dove vissero tutti felici e contenti: il solito Giosi, Salvatore Sirabella e, perché no, anche Enzo Ungaro.