ISCHIA – Un altro importante tassello dell’impero armatoriale di Salvatore Lauro si aggiunge con la decisione del Consiglio di Stato, resa nota venerdì pomeriggio, che gli assegna la Toremar spa. Tutti conoscono Salvatore Lauro, figlio del pioniere Agostino che iniziò la sua avventura come armatore nel Golfo di Napoli. Il figlio Salvatore (già senatore della Repubblica) ha rilevato l’azienda rilanciandola e dedicandosi successivamente al trasporto veloce, quello degli aliscafi. Ma Lauro è andato oltre il Golfo di Napoli “sbarcando” in Sicilia dove ha rilevato la Siremar che svolge i collegamenti nell’arcipelago delle Egadi, l’arcipelago delle Pelagie, i collegamenti con Ustica e l’arcipelago delle Eolie (andando a infrangere un monopolio che appariva consolidato, quello di Vittorio Morace di Ustica Lines anche se – c’è da dire che – in Sicilia gli armatori privati prendono finanziamenti pubblici visto che i flussi giornalieri non sono frequenti e così numerosi come quelli nostrani). Ma Salvatore Lauro che ha anche quote consistenti nella Laziomar è andato oltre e non si è fermato. La notizia ha cominciato a trapelare venerdì in serata ma le certezze ufficiali supportate da elementi di carattere giuridico ci son giunte solo nella mattinata di ieri: la Toremar spa (l’omologa della Caremar in Campania) è stata assegnata alla “Toscana di Navigazione srl” di cui è socio di maggioranza il nostro armatore isolano: Salvatore Lauro.
LA GARA – Nella privatizzazione della Toremar avevano concorso sia la “Toscana di Navigazione srl” e sia la Moby spa. La “Toscana di Navigazione” ha partecipato con capitale sociale di 5 milioni di euro e inizialmente era formata dal socio di maggioranza, Salvatore Lauro, da un gruppo di soci dell’Elba e dell’arcipelago Toscano e dall’agenzia marittima Fanfani srl che deteneva una quota del 9% pari a 9mila euro e da Ciano trading & services anch’essa con una quota del 9% pari a 9mila euro, soci di minoranza che successivamente hanno esercitato il diritto di recesso e sono usciti dalla società (soprattutto per dissensi creatisi con la successiva esclusione dalla gara). Ebbene, dicevamo, nel corso della gara, all’esito della valutazione delle offerte la Commissione decideva che l’offerta di “Toscana di Navigazione srl” risultava essere l’offerta economicamente più vantaggiosa con l’assegnazione di 87,28 punti a fronte dei 70,92 punti attribuiti alla Moby spa. Ciò nonostante la stazione appaltante disponeva l’esclusione della “Toscana di Navigazione srl” a seguito del riscontro di una discordanza tra l’offerta economica e quella tecnica con la quale era stato offerto un numero di corse aggiuntive diverso da quello imposto in modo vincolante dalla legge di gara. In particolare, a sostegno di tale determinazione veniva rilevata una difformità tra i servizi aggiuntivi dichiarati da “Toscana di Navigazione srl” fatti nell’offerta tecnica e le miglia marine offerte, circostanza questa, secondo la Commissione, non suscettibile di regolarizzazione attraverso una mera operazione di ricalcolo e che avrebbe invece, necessariamente comportato una riformulazione dell’offerta stessa. Contro tale decisione Lauro ricorreva al TAR che respingeva il ricorso di “Toscana di Navigazione srl” che si è quindi giocata l’ultima carta, ovvero quella del ricorso al Consiglio di Stato.
HA RAGIONE “TOSCANA DI NAVIGAZIONE SRL” E QUINDI LAURO – I supremi giudici amministrativi di Palazzo Spada danno ragione alla società di Salvatore Lauro accogliendone il ricorso e ponendo un punto definitivo sulla questione, assegnandogli di fatto la Toremar spa. Cosa dicono i giudici del Consiglio di Stato – in sede giurisdizionale – con la sentenza dell’Ottobre scorso ma pubblicata l’altro ieri sera? Dicono che “l’appello è fondato” e così motivano la decisione: «In forza della disciplina di gara, l’offerta di corse aggiuntive integra una parte non necessaria dell’offerta. Trattasi, quindi di una componente facoltativa finalizzata al conseguimento di un punteggio ulteriore, pari ad un massimo di dieci punti» (quindi anche sottraendo tali punti a quello finale raggiunto dalla cordata composta anche da Salvatore Lauro avrebbe sempre un vantaggio di 7 punti). Quindi i giudici affermano che in base al principio del “favor parteciptionis” e di “conservazione degli atti giuridici” tutto ciò non andrebbe ad incidere sull’ammissibilità dell’offerta di gara. «Nel caso di specie – aggiunge il Consiglio di Stato nel fulcro della sua decisione – solo in apparenza l’eliminazione delle corse aggiuntive implica la necessità di una non ammissibile riformulazione dell’offerta economica. Rapportando il prezzo migliatico alle corse obbligatorie e a quelle facoltative risulta infatti possibile individuare, sulla scorta di un’operazione meramente aritmetica che non implica alcuna sostituzione alla volontà del concorrente relativa al prezzo migliatico e al valore economico delle due componenti del programma di esercizio, l’offerta economica relativa alle corse obbligatorie. La bontà di tale offerta non è in definitiva scalfita dall’esclusione della componente facoltativa dell’offerta tecnica e della sua connessa valorizzazione economica», quindi, concludono i giudici «il ricorso deve essere accolto». Quindi il Consiglio di Stato accoglie il ricorso, riformando la precedente sentenza del TAR appellata da “Toscana di Navigazione srl” e annulla il provvedimento di esclusione della predetta società. I giudici condannano quindi l’amministrazione regionale della Toscana a disporre l’aggiudicazione della procedura in favore dell’appellante “Toscana di Navigazione srl” previo il necessario controllo dei requisiti soggettivi. Ed ancora, condanna la Regione Toscana e Moby spa al pagamento in favore “Toscana di Navigazione srl” al pagamento delle spese di giudizio nella misura di ventimila euro.
L’armatore Salvatore Lauro da noi intervistato ha dichiarato: «Ovviamente c’è soddisfazione perché quando venni scelto come socio industriale per fare un’offerta competitiva e vincente venni mortificato dalla successiva decisione di estrometterci e qualcuno in dissenso affermò che non avevo fatto bene i calcoli, ma ora il Consiglio di Stato mi da pienamente ragione e sconfessato chi aveva assunto tali posizioni. Le mie scelte e le mie valutazioni ci portarono a vincere la gara con un vantaggio di circa 20 punti ed oggi questo fatto mi da tranquillità e mi rallegra».
Ed ora cosa succederà?
«Ora, dopo 2-3 anni è tutto un altro discorso rispetto ad allora, bisogna riorganizzare il tutto, rimettere in piedi la cordata di armatori ed imprenditori ma lo farà Del Giudice, l’imprenditore sardo che abbiamo individuato».
Possiamo definirlo un successo nostrano, ischitano?
«Principalmente! C’è da parte mia soddisfazione anche della squadra ischitana che non ha paura della competizione nè in Italia nè in Europa! Noi non ci fermeremo e può darsi che un giorno la squadra che lavora con me fatta di comandanti e persone competenti conquisterà la Norvegia, la Croazia cove stiamo pensando di fare una gara».
Non lo dice espressamente ma lo fa intendere Salvatore Lauro che tutto questo si chiama orgoglio ischitano!